Scrittrice sarda, Grazia Deledda fu la prima donna italiana a vincere il Nobel per la Letteratura. La sua prosa intensa e poetica racconta la solitudine, l’amore, il peccato, la redenzione e le radici arcaiche della sua terra.

Grazia Deledda ricevette il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926 “per i suoi scritti ispirati idealisticamente, che con chiarezza plastica rappresentano la vita sull’isola nativa e con profondità e simpatia affrontano problemi umani di valore generale”. Nata a Nuoro nel 1871, autodidatta e appassionata lettrice, raccontò la Sardegna più profonda, aspra e spirituale, in una lingua limpida e lirica. Nei suoi romanzi come Canne al vento, Elias Portolu, La madre, Deledda mise in scena personaggi tormentati, spesso divisi tra colpa e desiderio di espiazione, sullo sfondo di una natura selvaggia e simbolica. Il suo stile fonde verismo e romanticismo, spiritualità e fatalismo, memoria e identità femminile. Con il suo Nobel, Grazia Deledda diede voce universale a una cultura periferica, dimostrando che la letteratura può nascere anche dalla marginalità.