Dopo aver dichiarato l'attuale contagio da Covid-19 una pandemia, il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus è tornato sull'argomento nella conferenza stampa di giovedì.

"Questa non è una decisione che abbiamo preso alla leggera. Abbiamo effettuato questa valutazione per due motivi principali: primo, a causa della velocità e della portata con cui il virus si trasmette.

Quasi 125.000 casi sono stati segnalati finora all'OMS, provenienti da 118 Paesi. Nelle ultime due settimane, il numero di casi segnalati al di fuori della Cina è aumentato di quasi 13 volte e il numero di Paesi colpiti è quasi triplicato.

La seconda ragione è che, nonostante i nostri continui avvertimenti, siamo profondamente preoccupati che alcuni Paesi non stiano affrontando questa minaccia ricorrendo, politicamente, alle misure necessarie per tenerla sotto controllo.

Vorrei essere chiaro: descriverlo come una pandemia non significa che i Paesi dovrebbero arrendersi. L'idea che i Paesi debbano passare dal contenimento alla mitigazione è sbagliata e pericolosa. Al contrario, gli sforzi devono essere raddoppiati.

Questa è una pandemia che può essere tenuta sotto controllo. I Paesi che decidono di rinunciare a misure fondamentali per la salute pubblica possono finire con un problema più grande e un onere più pesante per il sistema sanitario che richiede misure di controllo più severe.

Tutti i Paesi devono trovare un buon equilibrio tra protezione della salute, prevenzione delle conseguenze economiche e sociali e rispetto dei diritti umani.

Sollecitiamo tutti i Paesi ad adottare un approccio globale adeguato alle loro circostanze, che abbia però alla base il contenimento del contagio.

Ad oggi vi sono ancora 77 Paesi e senza casi segnalati e 55 Paesi che hanno riportato fino ad un massimo di 10 casi."