Buffon in lacrime, Insigne in lacrime, Belotti in lacrime, De Rossi... incaz.ato. Il centrocampista della Roma era seduto in panchina quando uno dello staff tecnico della nazionale, durante il secondo tempo di Italia - Svezia, gli dice di andarsi a scaldare. Ma De Rossi si è scaldato all'istante, mentre faceva notare a chi gli stava dando la pettorina che stasera l'Italia avrebbe dovuto vincere mica pareggiare, indicando che avrebbe dovuto essere Insigne - che gli era fianco - a doversi scaldare per entrare. Ma così non è stato e la partita è finita 0-0 con l'Italia fuori dal mondiale.

E tutti a piangere. Buffon lascia, Barzagli lascia, De Rossi lascia, Chiellini lascia, Ventura lascia (di sicuro in base al contratto che prevedeva una clausola risolutiva in caso di mancata qualificazione al mondiale) e Tavecchio? Lascerà pure lui, magari tirandolo per la giacca, ma dovrà di certo lasciare il proprio posto a causa del fallimento tecnico dell'Italia di cui lui non può non essere responsabile.

Naturalmente, Giampiero Ventura non potrà non portarsi sulle spalle la responsabilità di aver mancato la prima qualificazione mondiale dal 1958, anche per le scelte tecniche da lui fatte, per il mancato impiego di alcuni giocatori, per l'impiego di altri al di fuori dal ruolo tradizionale in cui giocano nei club di appartenenza. Insomma, ha fatto un certo casino e le conseguenze non potevano che essere queste.

Al di là delle conseguenze d'immagine, delle conseguenze economiche e di tutte le conseguenze immaginabili e inimmaginabili derivanti dalla mancata partecipazione di una nazionale ad un mondiale di calcio, la conseguenza che interesserà ai tifosi italiani sarà quella che non potranno tifare per la loro squadra... con la certezza di esser stati privati di un diritto dato quasi per scontato.

Grazie Ventura, grazie Tavecchio.