A seguito della schiacciante vittoria del partito di Aung San Suu Kyi alle elezioni, l'esercito ha deciso che il risultato è stato ottenuto grazie a dei brogli e per tale motivo, tutto i poteri della macchian dello Stato sono passati nelle mani del comandante dell'esercito, che ha dichiarato lo stato di emergenza per almeno un anno.

Il Myanmar, ex Birmania, è stato governato da una dittatura militare fino al 2011, data a cui sono seguite le prime riforme democratiche avvenute proprio sotto la guida di Aung San Suu Kyi che aveva trascorso quasi 15 anni in detenzione tra il 1989 e il 2010.

Questo lunedì la stazione televisiva dell'esercito ha detto che il potere era passato nelle mani del comandante in capo Min Aung Hlaing. Successivamente, Aung San Suu Kyi e altri leader del suo partito,  la Lega nazionale per la democrazia (NLD), sono stati arrestati. Aung San Suu Kyi è detenuta a Naypyidaw, capitale del Paese. I soldati hanno installato posti di blocco nelle strade della capitale, Nay Pyi Taw, e nella città di Yangon.

Secondo l'esercito, sarebbero state riscontrate milioni di irregolarità nelle elezioni politiche di novembre perse dall'opposizione, sostenuta dalle forze armate, anche se non riscontrate dalla commissione elettorale.

L'esercito adesso utilizzerà i poteri che si è attribuito con lo stato di emergenza per organizzare un nuovo voto.