L'Istat ha pubblicato mercoledì la previsione sull'andamento dell'economia nell'eurozona. La valutazione dei dati raccolti definisce, quella attuale, una fase di sostanziale stazionarietà, con una crescita che si mantiene su ritmi moderati, grazie ad un incremento del Pil visto in crescita costante dello 0,3% per ciascun trimestre "nell'orizzonte di previsione".

Per quanto riguarda le aziende, se la produzione industriale è in calo, a sostenere la crescita è una "maggiore vivacità" registrata nel settore dei servizi. 

A sostenere la crescita sono però soprattutto i consumi delle famiglie, grazie alle condizioni favorevoli del mercato del lavoro, visto che produzione industriale e investimenti dovrebbero mantenere un andamento negativo nel quarto trimestre del 2019 per poi riprendere, anche se in maniera contenuta.

L'inflazione annuale rimane bassa nel 2019, con una moderata accelerazione nella prima metà del 2020.

Per quanto riguarda il futuro, le ricadute sul fronte Brexit potranno incidere sull'economia - in base al tipo di accordi che saranno stipulati - non prima del 2021, mentre si attenuano le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Notizie positive per il 2020, ma che finiscono per diventare marginali in seguito alle ostilità in atto tra Iran e Stati Uniti, che hanno scosso le borse nelle ultime ore.