Sebbene non siano paragonabili a quella di magnitudo Mwp 6.9 avvertita nella parte meridionale dell'Alaska, sono comunque da non sottovalutare le due scosse, di cui l'ultima avvertita anche dalla popolazione, che in Campania hanno interessato l'area del Vesuvio.

La prima è di due giorni fa, a 5 km a sud est di Massa di Somma (Na), di magnitudo magnitudo Md 2.3, mentre la seconda, di magnitudo Md 2.0, è stata registrata oggi poco dopo le 11 disabato 1 dicembre, a 5 km a sud ovest di Ottaviano (Na).

Nessun allarmismo, però, da parte dell'Osservatorio Vesuviano che ha comunque registrato altre scosse di minore entità.

Nel periodo dal 1631 al 1944 le eruzioni del Vesuvio sono state numerosissime, non meno di 50. Fonti storiche riportano che durante questo periodo l'attività sismica è stata intensa e le maggiori eruzioni sono state precedute da sciami di terremoti distintamente avvertiti dalla popolazione.

Il Vesuvio - secondo quanto riporta l'Osservatorio - "attualmente è caratterizzato dalla presenza di un sistema idrotermale, che alimenta un campo di fumarole all'interno del cratere, ed è sede di una modesta sismicità rappresentata da alcune centinaia di piccoli terremoti per anno. Solo i maggiori di questi eventi sono avvertiti dalla popolazione residente nell'area."