Questa la replica del segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, al discorso del presidente Conte per chiedere la fiducia alla Camera dei Deputati, e dare così l'avvio pratico, alla 18esima legislatura.

"Signor Presidente, il contratto che avete firmato serve a voi per stare insieme, non è un progetto per il futuro del Paese, non c'è nulla, in quel contratto, utile a costruire una traiettoria di futuro, per questo Paese. Il vostro contratto è una gigantesca cambiale che pagheranno le giovani generazioni di questo Paese, perché scarica principalmente su di loro i costi e le responsabilità."

Così il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, si è rivolto al premier Conte, che oggi conclude il "tour" parlamentare con la richiesta di fiducia alla Camere.


"Il vostro contratto è iniquo, è iniquo per le scelte che propone. Noi vi diciamo anche da qui che se deciderete di presentare un condono mascherato. Noi vi diciamo anche da qui che, se deciderete di discriminare i bambini negli asili secondo la nascita, noi daremo battaglia. Noi vi diciamo anche da qui che, se deciderete di fare una controriforma fiscale dove chi ha di più paga di meno, come è stato appena detto dal Vicepresidente del Consiglio di questo Governo, noi daremo battaglia.

Altro che “destra e sinistra non ci sono più”, caro Presidente. Si sono incaricati i suoi ministri di spiegarle, un minuto dopo questa dichiarazione, che questa differenza c'è ancora? C'è ancora nella misura in cui si dice quello che si sta dicendo a proposito di tasse, a proposito di immigrazione, a proposito di equità, a proposito di lavoro. Questo è un Governo di destra e dovete avere l'onestà, il coraggio e la chiarezza di dirlo. È un Governo di destra per le reazioni che ha suscitato in Europa: le prime reazioni di Marie Le Pen, di Farage, le reazioni dall'altra parte dell'Atlantico dei grandi stregoni dal populismo di destra americano, le reazioni del pensiero conservatore più estremo."

È un governo di destra che il Pd, per volontà di Matteo Renzi a cui Martina ha scelto di sottostare, ha voluto che si formasse. Se almeno il Pd avesse valutato una possibilità di accordo sui temi con il Movimento 5 Stelle, il governo di destra non ci sarebbe stato... o almeno, il Pd uno sforzo per evitarlo lo avrebbe comunque fatto. Adesso, invece, Martina si lamenta di qualcosa che avrebbe potuto evitare!


"Sappia, signor Presidente, che noi, invece, daremo battaglia per difendere la collocazione internazionale dell'Italia, che dal 1948 in poi ha garantito pace e cooperazione. Pace: una parola che lei non ha mai pronunciato nel suo intervento! Pace e cooperazione è la nostra storia, è il nostro futuro e difenderemo la democrazia liberale italiana, figlia della Resistenza e figlia di grandi europei italiani, Spinelli, De Gasperi, ma anche Adenauer, ma anche Brandt, ma anche Mitterrand, ma anche Helmut Kohl: noi siamo questo, altro che Orban, altro che la Le Pen.

E vi misureremo sulle scelte concrete che farete contro i dazi di Trump: dove starete? Starete con gli operai di Terni, starete con gli operai di Alcoa o starete dalla parte di chi, dall'altra parte dell'oceano, immagina che il futuro sia nel sovranismo sia nell'incapacità di costruire cooperazioni e forti relazioni aperte?

Lei ha definito il suo Governo un Governo populista. È legittimo. Sappia che populista non vuol dire popolare. Populista è chi soffia sul fuoco delle paure, senza risolverle. Per noi l'alternativa è costruire una forza popolare, in grado di prendersi la responsabilità di risolvere i problemi anche quando non si prendono applausi facili - anche quando non si prendono applausi facili! - perché si governa anche così, non si governa solo descrivendosi attenti agli italiani e alla gente senza raccontare loro la verità."

Di quale verità Martina vada parlando è difficile comprenderlo, dato che in questi anni Renzi ha governato facendo l'esatto contrario di ciò che prometteva... SEMPRE! Inoltre, il fatto che adesso il Pd voglia costruire una forza popolare è un'ottima notizia, anche perché vi è l'indiretta conferma che finora aveva fatto di tutto per costruire un partito confindustriale. Cosa legittima... per carità, ma leggermente fuorviante per un partito che si definisce socialista!


"E allora noi costruiremo un alternativa concreta, su proposte concrete: subito l'allargamento del reddito di inclusione contro la povertà, subito il salario minimo legale, subito l'assegno universale per le famiglie con figli, sono tutti provvedimenti che si possono fare ora, sono finanziabili, sono concreti. Noi saremo l'alternativa, l'alternativa popolare, l'alternativa sociale, l'alternativa affidabile, saremo la buona politica contro la propaganda..."

Così, fuori tempo massimo, Martina ha concluso il proprio intervento alla Camera, sempre all'insegna della confusione e dell'incoerenza della linea politica del suo partito. Infatti, perché quei provvedimenti che dice essere fattibili fin da subito, finora non sono stati fatti? Ne hanno avuti di anni di tempo... e la crisi del Paese non è stata conclamata nelle ultime ore.

Se è con queste modalità che il Pd farà opposizione, Lega e 5 Stelle possono governare tranquilli, almeno per i prossimi mesi, senza neppure curarsi di replicare a certe dichiarazioni.