Bisogna essere proprio distratti o annebbiati per non accorgersi e non ammettere che in questi ultimi tempi i rigurgiti di fascismo si stiano propagando, non solo in Italia, con una virulenza fino ad ieri sconosciuta.

In passato, infatti, capitava ogni tanto di avere notizia di sparuti gruppuscoli di acefali nostalgici che si fossero fatti notare per il saluto fascista o per aver starnazzati slogan del defunto ventennio.

Oggi, invece, stanno ritornando le squadracce che vorrebbero imporre il loro becero codice con la violenza, aggredendo e pestando qualche malcapitato meglio, ovviamente, se di colore.

Sono, probabilmente, gli epigoni delle “ronde leghiste” che, anni fa, in qualche cittadina del Nord andavano in giro esaltati dalla missione assegnata loro di “caccia al migrante”.

Rigurgiti che non dovrebbero preoccupare se forze dell’ordine e magistrati applicassero le leggi che ci sono, ma che potrebbero diventare invece pericolosi per la nostra democrazia se dalle nebbie padane spuntasse un fuori di testa che si proponesse di scimmiottare parole ed atteggiamenti mussoliniani.

Penso, per esempio ad un qualcuno che, di fronte ad un ostacolo, reagisse pronunciando con enfasi la frase tanto cara agli acefali nostalgici: “Chi si ferma è perduto !”.

Oppure un qualcuno che sulla propria pagina FB, subissato da molte critiche reagisse postando: “Tanti nemici tanto onore”, mandando in visibilio le schiere di fascistoidi con il ricordo approssimativo del celebre slogan mussoliniano “Molti nemici, molto onore”.

Qualora poi oltre alle citazioni quel qualcuno si mettesse in testa anche di scopiazzare le effigi del ventennio, beh … l’eccitazione tra gli acefali non potrebbe non salire alle stelle.

E tra le molte icone del fanatismo fascista quale scegliere se non  quella che mitizzava il dux “virile” intento a mietere il grano a dorso nudo?

Una bazzecola per quel qualcuno che si diletta in selfie ed ama esibire le sue debordanti nudità.

E così ecco che i media fanno a gara per riproporre l’immagine a torso nudo del signor qualcuno.

Maremma maiala! ma ci rendiamo conto che il vero pericolo per la democrazia si aggira tra noi in carne ed ossa?