E' stato arrestato questa mattina un giovane siriano, tenuto d'occhio da tempo dall'antiterrorismo e dall'intelligence.

Aveva già un trascorso di militante in Siria, e proprio in Siria aveva espresso la manifesta intenzione di tornare.

Con lui, sono state fermate altre 6 persone, 3 Imam di Genova, ed il fratello 23enne che, a quanto pare, era in procinto di accompagnarlo in Siria.

Il nome del ragazzo (Mahmoud Jirad) non figura tra i 115 segnalati (i foreign fighters, per intendersi), ciò nonostante era anche lui un sorvegliato "speciale",e proprio la manifesta volontà di tornare ad essere braccio armanto del terrorismo ha spinto le autorità ad accelerare il passo ed attuare il fermo, per contenere il pericolo di fuga.

VOLEVA TORNARE DA JABAT AL NUSRA

Fonti attendibili riferiscono che il ragazzo avrebbe scelto di militare nella cellula di Jabat al Nusra, ovvero la formazione di origine qaedista che in questo momento è tra le più monitorate e manca di elementi.

Proprio la scelta di questo gruppo - secondo gli inquirenti - pone in luce l'estrema pericolosità dell'individuo.

ALFANO APPLAUDE

Visibile e comprensibile soddisfazione del Ministro Alfano, che plaude ai risultati raggiunti: ieri l'estradizione di un giovane pakistano, che sarebbe stato in procinto di compiere un attentato terroristico all'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo), oggi il fermo delle 7 persone a Genova.

Le leggi sull'antiterrorismo - commenta il Ministro - in Italia esistono, e sono estremamente efficaci, quando si attuano e quando tutti lavorano coesi per raggiungere il risultato.

Una politica di prevenzione che sta dando i suoi frutti, ed alle forze dell'ordine così come all'intelligence italiana va riconosciuto il merito di un impegno vigile e costante.

Alfano, sottolineando che in questo preciso momento storico nessun Paese è a rischio 0, ribadisce la precisa volontà del Governo di continuare sulla strada intrapresa.