Il potere coinvolgente della musica non si ferma nemmeno dinanzi alla pandemia del Coronavirus: lo sa bene la prof.ssa Raffaela Riga, che all’Istituto Comprensivo “L. Da Vinci”, diretto dalla prof.ssa Lorena Mussini, ha dato vita ad un concerto, di cui la prof.ssa Riga in persona è stata il maestro ideatore nonché direttore, trasmesso da remoto tramite stanza virtuale con il portale “Meet”.

L’evento si è svolto in tre giorni: giorno 10 giugno, alle ore 19:20, è andato in onda “Tesserine di un puzzle sonoro”, eseguito dagli studenti delle classi 1^E e 1^F, i quali con gli strumenti a fiato, a percussione, a corda, a tastiera e strumentario ORFF, scelti liberamente da ciascuno di loro, hanno dato vita ad un concerto realizzato con piccoli frammenti musicali facenti parte d’un insieme sonoro molto più complesso, per il quale la pandemia ha costretto alla rimodulazione e rivisitazione del percorso originale, che doveva essere effettuato in presenza.

Giorno 11 giugno le classi 2^E, 2^F e 2^C con i medesimi strumenti hanno realizzato “Tasselli sonori”, uno spettacolo realizzato con piccoli tasselli musicali facenti parte d’una aggregazione sonora molto più complessa da realizzare come “orchestrina di classe”, nella quale addirittura alcuni ragazzi hanno dovuto realizzare fisicamente il proprio strumento talvolta con materiali di riciclo o utilizzando dei surrogati (alcuni oggetti di uso diverso).

Giorno 12 giugno infine è stata la volta di “Tasselli sonori 2” con protagonisti gli alunni delle classi 3^E, 3^D e 3^C, che hanno espresso tutta la loro creatività e bravura.

Le immagini, rappresentate nelle varie brochure e nei volta-pagina dei brani eseguiti durante il percorso video-concerto, sono il frutto della creatività dei ragazzi interpretanti l’“espressione del significato della musica”, rappresentata attraverso le immagini, le parole, le tecniche diverse; il tutto visto come stimolo e contributo alla formazione armonica e crescita di ogni ragazzino.

Molto positiva è stata la reazione del pubblico virtuale, nonostante il momento drammatico, poiché la cosa interessante è stata che gli studenti erano sia i personaggi principali, sia gli spettatori con i loro genitori, col team dei docenti e con la dirigente scolastica. Apprezzamenti sono stati espressi da tutti; in particolare da una delle alunne della classe terza: “Il concerto è stato un bellissimo progetto per tenerci legati anche in un periodo, in cui non si può, per far vedere ciò, che abbiamo imparato in questi tre anni nel modo più bello in assoluto: attraverso la musica facciamo sentire tutto, i pensieri e le emozioni. È stato stupendissimo poter realizzare l’esibizione, anche se non in maniera fisica, almeno in maniera virtuale. C’è stato l’impegno di tutti, soprattutto della prof.ssa Riga, che ringrazio per questa magnifica esperienza”.

Viva ed ampia soddisfazione è stata manifestata dalla stessa ideatrice prof.ssa Raffaela Riga: “Non c’è modo migliore per esprimere il proprio sentire, se non nel fare musica per diventare musica, per raccontare, dipingere attraverso l’arte dei suoni, emozionare con quello che le parole non riescono a descrivere. In piccolo, ma anche in grande, ognuno col proprio essere, con la propria personalità nel rispetto dell’essere diversi, ha un suo ruolo ed è parte integrante, importante, è parte che completa, è parte che condivide, che aspetta il momento, nel rispetto dell’altro per esprimere la sua “parte”, per eseguire quel frammento, anche piccolo, senza il quale il risultato finale non ha il suo senso – ha chiosato l’ideatrice del progetto –. In quest’ottica ho pensato, in questo momento difficile, che tutti abbiamo vissuto, la rimodulazione del percorso svolto con i miei ragazzi, dico miei, perché ognuno di loro diventa dopo un anno, due, tre, parte integrante della nostra/mia vita con tutte le sue sfaccettature, e tu ti prodighi per dare il meglio di te per farli crescere, ma in fondo anche loro ti danno il meglio di sé e loro crescono in sapere e in sentire, ma anche tu. La cosa, che ha colpito, è stata la capacità dei ragazzi di mettersi in gioco, di partecipare anche grazie all’inventiva dimostrando che non ci si arrende neanche se lo strumento è rimasto a scuola causa lockdown. La meraviglia di questo tempo nella trasmissione del video concerto online è stata il vedere/il vedersi protagonisti e spettatori allo stesso tempo sia per i ragazzi, che per l’insegnante. Tesserine di un puzzle, un piccolo momento emotivo, vissuto insieme, seppur in modalità remota, ci ha permesso di comprendere la bellezza e l’importanza di quell’amicizia, dove giorno dopo giorno lavorando insieme si arriva a compimento della capacità di ascoltarsi e rendere il tutto un quadro meraviglioso”.