20 novembre, giornata mondiale dell'infanzia. UNICEF: "nonostante i progressi, 180 milioni di bambini affrontano prospettive peggiori rispetto ai loro genitori."

In base ad un recente studio effettuato in 37 Paesi,
• 1 bambino su 12 nel mondo vive in paesi in cui le sue prospettive attuali sono peggiori rispetto a quelle che avevano i suoi genitori.
• La percentuale di persone che vivono con meno di 1,90 dollari al giorno è aumentata in 14 paesi.
• Le morti per cause violente fra i bambini e gli adolescenti sotto i 19 anni sono aumentate in 7 paesi.

Ed in base ad un nuovo sondaggio cui hanno partecipato oltre 11.000 bambini fra i 9 e i 18 anni di 14 paesi,
• Il 73% dei bambini in Africa meridionale e il 71% nel Regno hanno riportato di sentire che le loro voci non vengono per niente ascoltate.
• Circa la metà dei bambini (45%) in 14 paesi non confidano nel fatto che gli adulti del loro paese e i leader mondiali prendano decisioni positive per i bambini.

 

Il nuovo studio dell’UNICEF, realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia, nonostante i progressi raggiunti a livello globale, dimostra che 1 bambino su 12 nel mondo vive in paesi in cui le sue prospettive attuali sono peggiori rispetto a quelle che avevano i suoi genitori.
Secondo questo studio, 180 milioni di bambini vivono in 37 paesi in cui, rispetto a 20 anni fa, hanno maggiori probabilità di vivere in povertà estrema, non andare a scuola o morire in modo violento.

Questo è l'elenco dei 37 paesi in cui le prospettive per i bambini stanno diminuendo in almeno una delle tre questioni valutate sono: Benin, Bolivia, Camerun, Repubblica Centrafricana, Comore, Costa D’Avorio, Djibouti, Guinea Equatoriale, Eritrea, Guatemala, Guyana, Guinea-Bissau, Giordania, Iraq, Kiribati, Libano, Liberia, Libia, Madagascar, Mali, Isole Marshall, Micronesia, Palau, Paraguay, Moldavia, Romania, Saint Kitts e Nevis, Isole Salomone, Sud Sudan, Siria, Tonga, Tanzania, Ucraina, Vanuatu, Yemen, Zambia e Zimbabwe.

Lo studio dell’UNICEF ha rivelato che:
• La percentuale di persone che vivono con meno di 1,90 dollari al giorno è aumentata in 14 paesi, fra cui Benin, Camerun, Madagascar, Zambia e Zimbabwe. Questo aumento è principalmente dovuto a disordini, conflitti o a una cattiva governance.
• L’iscrizione alla scuola primaria è calata in 21 paesi, fra cui Siria e Tanzania, a causa di fattori come la crisi finanziaria, la rapida crescita della popolazione e l’impatto dei conflitti.
• Le morti per cause violente fra i bambini e gli adolescenti sotto i 19 anni sono aumentate in 7 paesi: Repubblica Centrafricana, Iraq, Libia, Sud Sudan, Siria, Ucraina e Yemen – tutti paesi che stanno attraversando grandi conflitti.
• Quattro paesi – Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Siria e Yemen – hanno assistito a un declino in più di una di queste tre questioni valutate, mentre il Sud Sudan ha subito un declino in tutte e tre.

In relazione a tali risultati, questo è stato il commento di Laurence Chandy, direttore dell’UNICEF per il dipartimento Dati, Ricerca e Politiche: «Mentre l’ultima generazione ha assistito a grandi risultati, mai raggiunti in precedenza, sul tenore di vita per la maggior parte dei bambini del mondo, il fatto che una minoranza dimenticata di bambini ne sia rimasta esclusa – non per errori loro o delle loro famiglie – è grottesco. È la speranza di ogni genitore, ovunque nel mondo, di dare ai loro bambini maggiori opportunità rispetto a quelle che hanno avuto loro da giovani. In questa Giornata Mondiale dell’Infanzia dobbiamo prendere coscienza di quanti bambini stiano invece vedendo le loro opportunità restringersi e le loro prospettive diminuire.»

 

Un sondaggio dell’UNICEF, effettuato su 11 mila bambini e adolescenti fra i 9 e i 18 anni in 14 paesi, mostra che i bambini sono profondamente preoccupati sulle questioni globali che colpiscono i loro coetanei e loro personalmente, fra cui violenza, terrorismo, conflitti, cambiamento climatico, disparità di trattamento dei rifugiati e dei migranti e povertà.

Questi i principali risultati ottenuti:

• Quando è stato chiesto loro come si sentono quando vengono prese decisioni che riguardano i bambini nel mondo, in tutti i 14 paesi metà dei bambini ha dichiarato di sentirsi privata dei propri diritti.
- I bambini in Africa meridionale e nel Regno Unito sono quelli che si sentono maggiormente privati dei loro diritti, con rispettivamente il 73% e il 71% che hanno riportato di sentire che le loro voci non vengono per niente ascoltate e che le loro opinioni non generano comunque un cambiamento.
- I bambini in India sono quelli che si sentono maggiormente ascoltati: il 52% di loro crede che le loro voci siano ascoltate e possano aiutare il loro paese e che le loro opinioni possano influenzare il futuro del loro paese.

• I bambini in tutti e 14 i paesi hanno identificato terrorismo, scarsa istruzione e povertà come le maggiori questioni su cui vorrebbero che i leader mondiali agissero.
• In tutti e 14 paesi, la violenza contro i bambini è la preoccupazione maggiore, con il 67% degli intervistati che ha riportato di essere molto preoccupato. I bambini in Brasile, Nigeria e Messico sono i più preoccupati sulla violenza che colpisce i bambini, con rispettivamente l’82%, il 77% e il 74% che si sono detti molto preoccupati sulla questione. I bambini in Giappone sono i meno inclini a preoccuparsi: meno di un quarto dei bambini che hanno effettuato il sondaggio (23%) è molto preoccupato.
• I bambini in tutti e 14 i paesi sono ugualmente preoccupati del terrorismo e della scarsa istruzione: al 65% di tutti i bambini preoccupa molto la questione. I bambini in Turchia e in Egitto sono quelli con maggiore probabilità di essere preoccupati dal fatto che il terrorismo li colpisca personalmente, rispettivamente l’81% e il 75%. Al contrario, i bambini nei Paesi Bassi sono quelli meno inclini a preoccuparsi che il terrorismo li colpisca personalmente, solo il 30%. I bambini in Brasile e Nigeria sono i più preoccupati sulla scarsa qualità dell’istruzione o sulla mancanza di accesso alla stessa, con meno di 8 bambini su 10 preoccupati che questo fenomeno colpisca i bambini nel mondo.
• Circa 4 bambini su 10 in tutti e 14 i paesi si preoccupano molto sulla disparità di trattamento dei bambini rifugiati e migranti nel mondo. I bambini in Messico, Brasile e Turchia sono quelli con maggiori probabilità di essere preoccupati: 3 bambini messicani su 5 hanno espresso paura, seguiti da oltre la metà dei bambini in Brasile e Turchia. Circa il 55% dei bambini in Messico è preoccupata che questo fenomeno li colpisca personalmente.
• Circa la metà dei bambini (45%) in 14 paesi non confidano nel fatto che gli adulti del loro paese e i leader mondiali prendano decisioni positive per i bambini. Il Brasile ha la percentuale più alta di bambini (81%) che non si fidano dei loro leader, seguiti dal Sud Africa al 69%. I bambini in India hanno espresso la fiducia maggiore nei loro leader: solo il 30% non si fida.
• Barack Obama, Cristiano Ronaldo, Justin Bieber e Taylor Swift sono i nomi più popolari che i bambini inviterebbero alla loro festa di compleanno, con l’ex presidente degli Stati Uniti che compare nella top 5 di 9 paesi su 14. Guardare la tv è l’hobby numero uno in 7 paesi su 14.

Il sondaggio è stato realizzato dall’UNICEF in collaborazione con Kantar e Lightspeed ed è stato posto a oltre 11.000 bambini fra i 9 e i 18 anni in 14 paesi riguardo le loro preoccupazioni e le loro opinioni sulle questioni globali come bullismo, conflitto/guerra, povertà, terrorismo e violenza contro i bambini. I paesi oggetto di sondaggio sono stati: Brasile, India, Giappone, Kenya, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Nigeria, Egitto, Sud Africa, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

 

La Giornata Mondiale dell’Infanzia celebrata dall’UNICEF il 20 novembre, ricorda l’anniversario dell’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e lo fa anche organizzando eventi, a livello mondiale, in cui i bambini prendono il posto degli adulti, in modo da dare ai bambini una piattaforma tutta loro per contribuire a salvare le vite di altri bambini, battersi per i loro diritti e realizzare il loro potenziale.

«La Giornata Mondiale dell’Infanzia serve per farci ascoltare e darci modo di dire qualcosa sul nostro futuro. E il nostro messaggio è chiaro: dobbiamo parlare in nostra difesa e, quando lo facciamo, il mondo deve ascoltarci», ha detto Jaden Michael, attivista quattordicenne e difensore dei diritti dei bambini dell’UNICEF.

 

PS. Foto inizio articolo: 13 July 2017, (right) Isabela Moner, 16, holds a baby while talking with an asolescent girl taking a ‘selfie’ on her cell phone during a visit to the Social Surveillance Center in Indiana district in Iquitos City in Loreto Region of Peru. At the Social Surveillance Center pregnant women and parents with children under 3 years old attend to receive information about pregnancy, breastfeeding, nutrition and early child development.

In July 2017, Isabela Moner, 16, visited Peru with UNICEF to learn about the challenges adolescents face and the promotion of their rights. Isabela Moner is a Peruvian-American actress and singer. Acting from the early age of seven, Moner has appeared on Broadway, TV, and in films. She visited Peru with UNICEF in 2017 and is a passionate activist for children.