La vittoria della Roma nel ritorno dei quarti di Champions con il Barcellona è stata una vera sorpresa. Sconfitta per 4-1 nella gara d'andata e per 2-0 in casa nell'ultima di campionato contro la Fiorentina, la Roma, martedì sera, è riuscita a battere la ben più quotata squadra capitanata da Leo Messi per 3-0 ed a qualificarsi per le semifinali. Un risultato a sorpresa a cui si è aggiunto anche quello del Liverpool che ha sconfitto il City pure nella gara di ritorno a Manchester, per 2-1.

In attesa di conoscere le altre due semifinaliste, che si sfideranno all'andata il 24 e il 25 aprile ed il 1 e 2 maggio nella gara di ritorno, proviamo a spiegare come la Roma ieri sia riuscita nell'impresa di sconfiggere il Barcellona.

La divinità che governa il calcio è imperscrutabile e volubile, pertanto, non era impossibile che la Roma potesse battere il ben più forte Barcellona. Però, c'è anche da riconoscere che non tutto è dovuto al caso e alla buona sorte.

Oltre all'atteggiamento della squadra di Valverde che è venuta a giocare una partita pensando solo che fosse una formalità, se non una perdita di tempo, va sottolineato il coraggio di Di Francesco che ha fatto la mossa giusta, sicuramente anche perché nulla aveva da perdere, semplicemente facendo disputare alla propria squadra una partita all'attacco.

Le squadre che affrontano il Barcellona, spaventate dai nomi dei calciatori che vi giocano, in genere coprono la porta con due linee di giocatori, sperando con quel muro di fermare la velocità di Messi, Suarez, Rakitić... e chi più ne ha, più ne metta. Così la Roma aveva fatto all'andata.

Il Barcellona, in questo modo, non ha neppur bisogno di dannarsi per costruire l'azione portando la palla avanti, partendo dalla propria aerea. Sono gli avversari ad aspettare nella propria area i giocatori blaugrana che, se proprio devono, si stressano solo nell'evitare le possibili ripartenze.

Per tale motivo, la difesa del Barcellona, più che da difensori, in special modo per quanto riguarda gli esterni, è costituita da calciatori che in altre squadre farebbero tranquillamente gli attaccanti... quelli che una volta erano chiamate ali.

Così, quando ieri il Barcellona si è trovato costretto a costruire le proprie azioni partendo dalla propria area e a difendersi dagli attacchi della Roma ha mostrato che, almeno in difesa, è una squadra poi non così tanto forte. E pertanto, prima Dzeko e poi De Rossi e Manolas sono riusciti a ribaltare, meritatamente, il risultato dell'andata.

Note da aggiungere? Il rigore su Dzeko trasformato da De Rossi era solare. L'arbitro, sul 2-0 ha graziato il difensore della Roma Fazio, già ammonito, per un fallo su Iniesta che era assolutamente da giallo. Infine, dopo aver realizzato di essere sul 3-0, il Barcellona ha provato a fare il Barcellona, ma senza riuscire ad essere realmente pericoloso, salvo in un'occasione che però ha prodotto solo un tiro fuori dallo specchio della porta.

Evviva!