Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, viene istituita una nuova figura professionale nel panorama sanitario italiano: l’assistente infermiere. Si tratta di un operatore di interesse sanitario pensato per affiancare l’infermiere nei contesti di assistenza sanitaria, socio-sanitaria e sociale. Un passo avanti necessario per affrontare l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle cronicità e la crescente complessità dei pazienti.

L’assistente infermiere non nasce dal nulla: è un’evoluzione dell’Operatore Socio Sanitario (OSS) con un percorso di formazione complementare. La sua introduzione rappresenta un adeguamento concreto al mutato fabbisogno assistenziale, ponendosi come figura intermedia tra l’OSS e l’infermiere.

Per accedere al corso di formazione è necessario:

  • Essere già in possesso della qualifica di OSS.
  • Avere un diploma di scuola secondaria di secondo grado e almeno 24 mesi di esperienza lavorativa nel ruolo.

In alternativa, chi non ha un diploma ma ha maturato almeno cinque anni di esperienza da OSS negli ultimi otto anni può accedere previa frequenza di un modulo teorico propedeutico di almeno 100 ore.

Il percorso formativo dura dai 6 ai 12 mesi e prevede almeno 500 ore, così suddivise:

  • 200 ore di teoria
  • 280 ore di tirocinio
  • 20 ore di esercitazioni e simulazioni

Tra le competenze principali dell’assistente infermiere ci sono:

  • rilevazione dei parametri vitali e somministrazione di ossigeno;
  • supporto alla somministrazione di terapie (su indicazione dell’infermiere);
  • attività di primo soccorso;
  • supporto organizzativo e assistenziale;
  • interventi educativi e formativi rivolti alla persona assistita.

Questa figura opera su delega dell’infermiere, con responsabilità sull’esecuzione ma senza autonomia decisionale.

L’aggiornamento professionale è obbligatorio: almeno un’ora per ogni mese lavorato, con possibilità di recuperare nel triennio. Al termine del corso, superando le prove teoriche e pratiche, si ottiene un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale.

In parallelo, un decreto del 25 marzo 2025 ha rivisto e aggiornato la figura dell’OSS, archiviando definitivamente il modello del 2001.

Le principali novità...

Durata minima del corso portata a 1000 ore, di cui:

  • 200 ore di teoria di base
  • 250 di teoria professionalizzante
  • 100 di esercitazioni
  • 450 di tirocinio
  • Migliore integrazione tra teoria e pratica, con simulazioni, laboratori e tutoraggio strutturato.
  • Estensione delle competenze anche all’ambito scolastico, penitenziario e psichiatrico, oltre che sanitario e sociale.

I requisiti di accesso restano semplici:

  • Aver compiuto 18 anni
  • Possesso del diploma di scuola media

Anche per l’OSS è previsto l’obbligo di aggiornamento annuale.

 OSS e assistente infermiere non sono intercambiabili, ma complementari. Il nuovo profilo non sostituisce l’OSS: si colloca a metà strada tra quest’ultimo e l’infermiere, con l’obiettivo di potenziare l’efficacia delle équipe assistenziali.

La responsabilità della formazione resta in capo alle Regioni, con l’impegno di mantenere standard omogenei a livello nazionale, pur lasciando spazio alla personalizzazione dei modelli organizzativi locali.

In sintesi, l’istituzione dell’assistente infermiere e il restyling dell’OSS non sono solo atti formali, ma segnali concreti di un sistema sanitario che prova ad adattarsi – finalmente – ai bisogni reali del presente.