La Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha espresso profondo cordoglio per la morte della paziente sottoposta a un intervento di liposuzione in uno studio privato di Roma. Dietro al tragico episodio non c'è solo un "errore chirurgico", ma una lunga catena di violazioni delle norme di sicurezza, a partire dall'assenza di autorizzazioni della struttura e dai precedenti giudiziari del chirurgo coinvolto.
Il messaggio della presidente SIAARTI, Elena Bignami, è netto: "Non si tratta di un intervento andato male, ma di una totale violazione delle regole." I protocolli medici non sono un optional e chi li aggira mette a rischio la vita dei pazienti. Gli anestesisti, ricorda Bignami, sono specialisti che seguono procedure rigide per minimizzare i rischi: "Non esistono scorciatoie sicure. Chi propone costi ridotti e ricoveri brevi spesso taglia proprio sulla sicurezza."
La SIAARTI prende fermamente le distanze da qualsiasi pratica che non rispetti i minimi standard di sicurezza e professionalità. La liposuzione non è un trattamento estetico banale, ma un intervento chirurgico a tutti gli effetti, con rischi concreti come l'embolia grassosa, complicanza potenzialmente letale se non gestita in ambienti idonei.
Per questo motivo, in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) e altre società scientifiche sotto il coordinamento del CNEC, la SIAARTI sta lavorando alla definizione di nuove Raccomandazioni di Buona Pratica Clinico-Assistenziale per procedure estetiche invasive come la liposuzione, l'addominoplastica e il lipofilling.
La presidente Bignami sottolinea un altro punto spesso ignorato: "Anche quella che viene presentata come semplice medicina estetica implica l'uso di anestetici, sedazione o anestesia generale. La liposuzione, in particolare, è chirurgia maggiore: va eseguita solo in centri specializzati, da personale qualificato e in piena osservanza delle linee guida."
In chiusura, l'appello ai cittadini è chiaro: informarsi, scegliere strutture accreditate e professionisti certificati. Perché quando si parla di chirurgia estetica, la leggerezza nella scelta può costare la vita. La sicurezza del paziente deve essere sempre la priorità assoluta.