Il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha dichiarato che "gli aiuti umanitari che stanno attualmente entrando a Gaza sono una vergogna assoluta". Lo stesso Ben Gvir, non soddisfatto, ha poi aggiunto che "ciò di cui c'è bisogno a Gaza non è una sospensione temporanea degli aiuti umanitari, ma che vengano sospesi per sempre".
"Quando ho ripetutamente lanciato l'allarme, e purtroppo sono stato l'unico a votare un mese e mezzo fa contro l'invio di aiuti, ero certo che ciò avrebbe garantito ad Hamas una via di fuga", ha affermato Ben Gvir in un post su X. "Allora - ha proseguito - alcuni mi prendevano in giro e affermavano che 'gli aiuti sarebbero entrati solo nel settore settentrionale e per 10 giorni', e oggi è chiaro ciò che era già noto: Hamas controlla le quantità di cibo e beni, il che contribuisce alla sua sopravvivenza.Sospendere gli aiuti accelererà il raggiungimento della vittoria. Chiederò al Primo Ministro di riproporre al voto la questione dell'introduzione degli aiuti al settore nella prossima sessione di governo."
La dichiarazione di Ben Gvir fa seguito alla decisione di Netanyahu di sospendere temporaneamente la consegna di aiuti a Gaza, presa in seguito alle minacce del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich di dimettersi dal governo perché a suo dire Hamas ne starebbe sequestrando le consegne.
Così Netanyahu, in una dichiarazione congiunta con il ministro della Difesa Israel Katz, ha confermato che Hamas stava prendendo il controllo degli aiuti umanitari che entravano nella Striscia di Gaza settentrionale e li stava rubando ai civili di Gaza:
"A seguito delle informazioni ricevute oggi, secondo cui Hamas sta nuovamente prendendo il controllo degli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza settentrionale e li ruba ai civili, il primo ministro e il ministro della Difesa hanno incaricato le IDF di presentare entro 48 ore un piano operativo per impedire ad Hamas di impossessarsi degli aiuti", ha affermato l'Ufficio del Primo Ministro in una nota.
Tutto questo fa seguito a quanto pubblicato in precedenza su X dall'ex primo ministro Naftali Bennett, uno dei probabili sfidanti di Netanyahu alle prossime elezioni, mostrando un video di uomini armati - a suo dire agenti di Hamas (e perché non le bande dell'ISIS armate da Netanyahu?) - a bordo di camion carichi di aiuti umanitari. Nel post ha scritto che i soldati sul campo gli avevano detto che avevano l'ordine di far entrare i camion a Gaza senza alcun tentativo di controllare ciò che sarebbe accaduto in seguito.
Dopo che Israele ha terminato per ora di bombardare l'Iran, il governo Netanyahu dà di nuovo in pasto ai nazi-sionisti ebrei (israeliani e non) il genocidio dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, intensificando la carneficina che mai si è interrotta, a cui adesso ha deciso di aggiungere nuovamente la sospensione degli aiuti umanitari... con questa ennesima scusa.
Se questa manica di criminali può continuare a delinquere facendo in Palestina ciò che facevano i nazisti nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale è solo perché esiste - a livello internazionale - una altrettanto manica di delinquenti che glielo permette, facendo credere alle opinioni pubbliche - distratte e disinformate - dei loro Paesi che tutto ciò che fa lo Stato ebraico è giusto, dovuto e sacrosanto.
Chi ancora non lo abbia capito o faccia finta di non capirlo... ignorare un crimine quando tutti ne sono al corrente che si sta compiendo, per il diritto internazionale, è anch'esso un crimine... perché significa esserne complici. Quindi, tanto per parlar chiaro, anche la madre cristianissima Giorgia Meloni, nonostante sia culo e camicia con qualsiasi papa sieda sul trono di Pietro, è anch'essa complice dei crimini di guerra che sta compiendo lo Stato ebraico perché, nonostante ne sia stata informata anche dal Parlamento, non muove un dito per porvi rimedio. Pertanto, in base al diritto internazionale che l'Italia riconosce (Statuto di Roma compreso), la signora Meloni è complice di tali crimini... con tutto quel che ne consegue.
Un piccolo promemoria che i media nazi-sionisti evitano di ricordare agli italiani e a Meloni...
Secondo lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (1998) e la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio (1948), uno Stato e i suoi rappresentanti, incluso un premier, che pur essendo a conoscenza di crimini internazionali (genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra) non agiscono per impedirli, possono essere ritenuti penalmente responsabili.
Statuto di Roma – responsabilità individuale dei leader (Art. 25, Art. 28)
Art. 25: stabilisce la responsabilità penale individuale. Non importa che tu sia capo di Stato: se partecipi, incoraggi o faciliti i crimini internazionali, puoi essere perseguito.
Art. 28: impone responsabilità ai superiori gerarchici, sia militari che civili (inclusi premier e ministri), se non impediscono o non puniscono i crimini commessi dai subordinati, pur sapendolo o avendo motivo di sapere.
Tradotto: se un premier sa che un genocidio o crimini contro l'umanità stanno avvenendo, e ha i mezzi per intervenire (diplomatici, politici, umanitari) ma non fa nulla, può essere ritenuto complice o responsabile per omissione.
Convenzione sul Genocidio – obbligo attivo di prevenzione (Art. I e Art. VIII)
Art. I: impone l'obbligo non solo di punire, ma anche di prevenire il genocidio.
Art. VIII: consente agli Stati di richiedere intervento delle Nazioni Unite se sospettano un genocidio.
Conclusione: firmare la Convenzione implica un obbligo attivo. Restare passivi è una violazione del trattato e può configurare una complicità internazionale.
La Corte Internazionale di Giustizia (CIG), nel caso Bosnia contro Serbia (2007), ha stabilito che la Serbia violò l'obbligo di prevenire il genocidio a Srebrenica, pur non essendone l'esecutrice diretta.
Questo significa che anche uno Stato che non commette direttamente il crimine, ma non fa nulla per impedirlo pur potendolo fare, può essere legalmente responsabile.
Pertanto, se un premier o uno Stato, firmatari dello Statuto di Roma e della Convenzione sul Genocidio, sono a conoscenza di crimini contro l'umanità o di un genocidio e non fanno nulla per impedirli, allora il premier può essere penalmente responsabile per complicità o omissione (Statuto di Roma, Art. 28). Lo Stato può violare il diritto internazionale per inadempienza degli obblighi di prevenzione (Convenzione Genocidio). Entrambe le responsabilità possono essere attivate davanti a giurisdizioni internazionali.