Il tanto atteso esito elettorale delle presidenziali in Turchia ha finito per sorridere ancora una volta ad Erdogan.
Il sultano rimane così alla guida del paese che lui stesso ha contribuito a spingere in una situazione di grave crisi economica, caratterizzata da un elevato tasso d'inflazione che ha portato a svalutare la lira turca.
Da perfetto dittatore Erdogan ha tenuto sotto il suo giogo anche la Banca Centrale turca, arrivando a licenziarne i governatori che si rifiutavano di assecondare le sue scelte politiche di natura economica non in linea con le regole di finanza internazionale in situazioni di crisi.
Così la rielezione di Erdogan ha alimentato ulteriormente la caduta della lira turca, scivolata rispetto al dollaro su nuovi minimi storici, mentre il rendimento dei titoli di Stato a dieci anni si aggira attorno al 9%.