(Di Vincenzo Petrosino, SalernoIn realtà come ho già ampiamente detto altrove, l'analisi di ciò che è accaduto al Movimento 5 Stelle diventa complessa se chi la fa non conosce il Movimento.

Nel 2012 un gruppo di attivisti della prima e seconda ora hanno portato il Movimento a Roma. Tutti gli attivisti sul territorio erano certi e convinti che a Roma sarebbero stati inviati solo dei "terminali di rete", pertanto controllati, guidati e "armati" dalla base. 

All'epoca i "santi" principi erano quelli conosciuti da tutti I VERI 5 Stelle dell'epoca.

Uno vale uno era applicato davvero, anche se con la nuova situazione romana diventava sempre più complesso. Alla fine, a Roma si è ritrovato un gruppo eterogeneo di persone che non si conoscevano tra loro, tutte "scelte dalla rete" con poche decine di voti ciascuno.

Esisteva senz'altro poca competenza politica (ovvio) e a Roma non furono mandati "competenti con titoli",  certo qualche laureato, ma spesso e non proprio tutti (specie alla Camera) senza esperienze di vita e di lavoro. 

Tutti  "i terminali di rete"  scelsero dei collaboratori, che  in alcune città divennero poi i  "capetti nascosti".

È nata così una gerarchia che gli attivisti non conoscevano: i terminali di rete iniziarono a non rispondere più su facebook, nacquero le pagine degli eletti, iniziarono prima ad espellere coloro che andavano in tv e poi invece a "rompere" comparendo ogni giorno in Tv .

Molte amicizie furono cancellate e interrotti i cordoni ombelicali. Qualcuno continuava ad aiutarli per poi improvvisamente magari essere fatto fuori non appena salivano le quotazioni personali di altri.

Gli eletti come "terminali passarono così dal panino  con il tonno sulle scale di Montecitorio alle matriciane Romane, cambio di look... capelli e abitudini diverse... con qualcuno che ha iniziato anche a metter su pancia.

Insomma, almeno qui in Campania, coloro che partirono nel 2013 dalla stazione centrale di Napoli (Di Maio compreso) quelli che erano le nostre speranze divennero e sono continuati a rimanere... la delusione enorme per molti.

Non cerchiamo i motivi del crollo del M5s troppo lontano.

SONO CAMBIATI DAL GIORNO CHE HANNO MESSO PIEDE A ROMA.

Hanno snaturato,  distrutto e resi inutili i meet up e le basi, hanno eliminato le teste pensanti in ogni territorio, privilegiando caporali spesso senza titoli, "selfisti" e fans.

Hanno iniziato a colonizzare con amici le istituzioni loro vicine e alla fine ai Ministeri temo che abbiano solo fatto confusione.

Si sono ben guardati alle successive elezioni di portare a Roma i pensanti M5s di fede storica, anzi hanno preferito e calato dall'alto nomi della società civile e altro sconosciuti e mai visti dalla base M5s.

E oggi vi meravigliate che vanno via e non restituiscono i soldi del loro stipendio?

Insomma una catastrofe che i vari attivisti storici del M5s stanno facendo pagare.

Alla fine il Movimento 5 Stelle non è riuscito a mantenere i " voti dei nuovi " e ha eliminato molti vecchi che li avevano portali a Roma CON SACRIFICIO E DEDIZIONE GRATUITA.

Ma la storia dei vari gruppi che oggi si starebbero formando è storia vecchissima. Nel 2013-14 al senato  già ci fu un tentativo con il cosiddetto "Movimento X"  di mantenere uniti in un gruppo i vari fuoriusciti ed espulsi del Movimento.

Il progetto iniziale era quello di non disperdere e di non fare disperdere i vari uomini.

L'operazione complessa non riuscì, anche per inesperienza, difficoltà oggettive e non credo neppure perché non piacesse a Gianroberto il quale, a quanto mi fu riferito, disse ad un senatore uscente  "non è detto che non ci rincontreremo".

Forse anche lui pensava ad una riunificazione futura.

D'altra parte, se il governo è stato fatto con PD E LEGA perché non pensare che si potesse fare anche con il "Movimento X"?

Però, Movimento X non avrebbe potuto andare ad elezioni con questo nome...  "X" doveva cambiare.

Oggi alcuni parlano di "nuovi gruppi" che dovrebbero riunire i fuoriusciti. Ricordo, per la cronaca, che la componente X al Senato era esistente nella diciassettesima legislatura, si impantanò a mio giudizio in una serie di problemi e forse perché non si trovava un leader, oltre al fatto che l'idea di unire in una nuova componente i fuoriusciti (che poi in futuro avrebbero potuto allearsi con il M5s ) non era condivisa tra tutti (Mussini, Romani, Pepe, Bignami)

Oggi il Movimento cerca disperatamente una "nuova identità"... Certo, deve procurarsi i voti, non bastano quelli dei parenti e dei percettori del RDC, manca qualcosa oggi che prima c'era... gli attivisti di fede, verso cui il M5s continua a non fare atto di umiltà  ed a non ammettere  di avere sbagliato, confessando molti degli eletti sui territori hanno sbagliato e per di più raccontato "cose inesatte".

Temo e molto che molti esponenti, pur di far fuori teste pensanti, hanno addirittura danneggiato enormemente gli stessi territori che avrebbero dovuto tutelare (vedi Ilva, TDF, Augusta, tap, Tav, Basilicata...)

Quello che vediamo è solo il "Nuovo M5s"... un'altra cosa rispetto al passato che non andrà da nessuna parte: neppure con i "facilitator".