Ieri, con grande disappunto di Salvini, Silvio Berlusconi era ad Ostia a chiudere la campagna elettorale del candidato sindaco per Roma, Alfio Marchini, supportato da Forza Italia.

Quando si è trovato in mezzo alla folla, tra sorrisi e strette di mano, ad una domanda sul Milan e sulla trattativa con i cinesi, Berlusconi ha risposto con questa battuta: «Io lo dicevo che i cinesi comunisti mangiavano i bambini. È vero perché hanno avuto una grande carestia. Molti figli morivano perché molte donne non avevano il latte e allora per sfamare gli altri figli li facevano bollire e li mangiavano. E io devo dargli il Milan?»

Per la cronaca, quella dei bambini bolliti in Cina sotto il governo di Mao, è una storia che Berlusconi ripete ciclicamente dal 2006. In quel periodo, citando il Libro nero del comunismo diceva però che «nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi

Forse che i cinesi danarosi e spendaccioni che stavano trattando l'acquisto del Milan, contrattando il prezzo con Fininvest, si siano tirati indietro e non abbiano ritenuto l'affare così tanto conveniente? È una supposizione, ma in altro modo non si spiega la battuta di Berlusconi, specialmente dopo le dichiarazioni mielose dei giorni scorsi.