Sarà Kamala Harris, senatrice della California, ad affiancare come vicepresidente Joe Biden nella corsa alla Casa Bianca, nel caso questi venga eletto alle presidenziali Usa del prossimo novembre. 

Lo ha comunicato martedì lo stesso Biden, non certo a sorpresa, anche se la Harris lo ha aspramente criticato alle primarie democratiche, a cui si è presentata senza troppo successo per poi arrendersi dando il suo sostegno a Biden.

Perché la nomina della 55enne Harris poteva definirsi prevedibile? Perché sarà la prima donna di colore ed il primo candidato di origine indiana a correre per la Casa Bianca. Questo dovrebbe soddisfare la corrente di sinistra del partito democratico, insieme al fatto che la Harris, teoricamente, ha posizioni liberal su temi come sanità e istruzione... senza dimenticare il fattore età e quello salute. Joe Biden, 77 anni, non è più un "ragazzo". Già nei mesi scorsi sono stati in molti a dubitare dell'integrità delle sue capacità mentali, a fronte di vuoti di memoria e di gaffe e al suo frequente confondere luoghi, situazioni e date.

Inoltre, anche se la corsa alla presidenza della Harris è durata ben poco, sono in molti nel Partito Democratico a considerarla una candidata credibile per il futuro. La scelta di Biden, pertanto, assume anche il significato di una vera e propria investitura della Harris come potenziale candidata tra quattro o otto anni.

Ma la nomina della Harris non è certo vista di buon occhio dalla sinistra radicale degli Stati Uniti che la accusa di aver perseguito quasi esclusivamente la piccola delinquenza,  durante i 26 anni in cui ha ricoperto la funzione di procuratore, prima per la contea di Alameda (Oakland), poi per quella di San Francisco, e infine per tutta la California. Nel frattempo avrebbe, invece, intrattenuto buoni rapporti con l'elite milionaria di San Francisco, il suo principale sponsor politico, grazie anche al matrimonio con Douglas Emhoff, avvocato che opera principalmente nel settore dell'intrattenimento.

Il Partito Democratico ha accolto il "ticket" Biden - Harris come un'occasione storica per gli Stati Uniti, mentre, in realtà, etnia e genere non forniscono alcuna garanzia sul carattere "progressista" della Harris che, secondo alcuni, ha usato il colore della pelle e l'esser donna come schermo per giustificare scelte contrarie alle classi sociali "meno fortunate" che sostiene di voler rappresentare. 

L'investitura ufficiale per il Partito Democratico alle presidenziali arriverà tra una settimana nella Convenzione Nazionale. Nel frattempo, la "coppia" dovrebbe fare il suo primo debutto in pubblico già questo mercoledì, in un evento organizzato a Wilmington, in Delaware.

Lo sfidante del partito repubblicano, l'attuale presidente in carica, Donald Trump, ha salutato in questo modo il duo Biden - Harris, che lo sfiderà a novembre: