Venerdì, la Figc ha rilasciato una nota in cui conferma di aver redatto il nuovo protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio, in base alle indicazioni del Cts:

"Dopo aver fornito le indicazioni per ottenere le massime garanzie oggi possibili per tutelare la salute dei calciatori, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori in caso di ripresa degli allenamenti collettivi (Documento del 18 aprile 2020), la Commissione Medico-Scientifica Federale (Commissione FIGC) ha provveduto ad aggiornare le linee guida sulla base delle evidenze medico-scientifiche in divenire e ha recepito le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, successive all’audizione dei rappresentanti della FIGC da parte degli esperti del CTS stesso, avvenuta in data 7 maggio, e comunicate a FIGC in data 11 maggio, indicazioni che sono da considerarsi stringenti e vincolanti ai fini della ripresa stessa".

Adesso tocca ai campionati. Così si è espresso al riguardo il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenendo a "La vita in diretta":

"Lunedì 25 riceverò dalla Figc il protocollo per la ripresa del campionato. Il mio impegno sarà quello di fare in modo che il 28 si possa già avere l’orientamento del Cts per poi decidere se riprendere e quando. Voglio essere ottimista per la ripresa Paese e anche del campionato. Se riparte l’Italia riparte tutto lo sport e anche lo sport. La linea della prudenza ci consente di essere ottimisti”. Così il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora a La vita in diretta.Il mio impegno sarà quello di fare in modo che quando arriveremo all’incontro del 28 maggio con tutte le componenti del mondo del calcio si possa già avere un orientamento del Cts, in modo che quella del 28 sia la data giusta per decidere insieme se ci sono o meno le condizioni per riprendere e quando. Voglio essere ottimista.Ho detto un secco no a chi nei giorni durante i quali continuavamo a contare centinaia di morti, che era assurdo chiedermi in quel momento quando sarebbe ripartito il campionato. È ovvio che se riparte l’Italia non può non ripartire tutto lo sport e anche il calcio, che è una grande passione per milioni di italiani e una grande industria del nostro Paese. Però quella linea di prudenza oggi ci consente di essere ottimisti".