La maggior parte dei medici in Italia si è vaccinata. Forse saranno poche centinaia coloro che si sono rifiutati.

Secondo il Presidente Anelli:

“Sono poche decine, qualche centinaio al massimo, a quanto ci risulta, i medici del Servizio sanitario nazionale che hanno rifiutato la vaccinazione . Semmai abbiamo ora il problema opposto: va a rilento la vaccinazione dei liberi professionisti, che chiedono a gran voce di ricevere il vaccino. Vaccinarsi è, per un medico, un dovere deontologico e anche un requisito per poter lavorare in prima linea, accanto ai pazienti. L’introduzione dell’obbligo non può che trovarci d’accordo, anche se siamo convinti che ormai tutti i medici, tranne una quota davvero minimale, siano vaccinati. Abbiamo apprezzato l’intervento del Presidente Draghi e la sensibilità del Governo di introdurre una norma che attraverso la vaccinazione del personale sanitario tuteli i cittadini, soprattutto i più fragili”.“Accogliamo anche con favore le notizie sulla messa a punto di una sorta di scudo penale per i professionisti che vaccineranno. Crediamo anzi che l’intervento normativo debba riguardare il trattamento complessivo del Covid, tutelando tutti i professionisti che si sono spesi per curare una malattia praticamente sconosciuta, anche a costo della loro stessa vita”.

Il Covid è comparso sulla Terra soltanto un anno fa e, soprattutto all’inizio, i medici hanno dovuto curarlo senza l’aiuto di solide evidenze scientifiche o di linee guida.

 È necessaria ora una norma che li ripari da responsabilità derivanti dal trattamento di una malattia praticamente sconosciuta. Non chiediamo uno stravolgimento delle regole, ma un’interpretazione della definizione di colpa grave, che deve riguardare solo le situazioni più eclatanti. Questo garantirebbe ai professionisti la necessaria serenità per continuare a lavorare, con l’obiettivo di farci uscire presto da questa pandemia-