L'Istat ha reso noti i dati dell'economia italiana relativi al triennio 2013-2015. Le stime dell’anno 2014 incorporano la prima volta i dati definitivi del registro statistico Frame-SBS, relativi ai risultati economici di tutte le imprese attive, e quelli completi relativi a occupazione regolare e non regolare.

In base alle nuove informazioni, l'Istat ha corretto alcuni dati rispetto a quanto in precedenza è stato pubblicato. Pertanto, il Pil in volume è cresciuto nel 2014 dello 0,1%, con una revisione al rialzo di 0,4 punti percentuali rispetto alla diminuzione di 0,3 punti percentuali stimata a marzo.

Nel 2015, invece, la variazione del Pil è pari al +0,7%, con una revisione al ribasso del -0,1% rispetto alla stima preliminare di marzo che era pari a +0,8%.

La pressione fiscale nel 2015 è risultata pari al 43,4% (rispetto al Pil), lo stesso valore del 2014. Il rapporto debito Pil continua la sua corsa al rialzo: nel 2011 era del 116,5%, nel 2015 ha raggiunto il 132,2%. Gli ultimi dati della Banca d'Italia lo danno ancora in rialzo al 132,7%.

Per le società non finanziarie il risultato lordo di gestione nel 2015 è del +1,7% rispetto all'anno precedente, ed anche gli investimenti fissi lordi sono in aumento del +1,8%. Va  meno bene per le società finanziarie il cui risultato lordo di gestione nel 2015 è pari al -3,8% rispetto all'anno precedente, mentre gli investimenti fissi lordi sono in calo del -0,6%.

Nel 2015, rispetto al 2014, aumentano reddito e potere d'acquisto delle famiglie dello 0,9% e, di conseguenza, anche i consumi aumentano dell'1,5%.