L'Eco di Bergamo, venerdì, ha pubblicato uno stralcio del verbale relativo alla riunione del Comitato tecnico scientifico che ebbe luogo il 3 marzo nella sede della Protezione civile, reso pubblico dal consigliere regionale della Lombardia Niccolò Carretta, che lo scorso 6 aprile aveva fatto una richiesta di accesso agli atti al "Pirellone" riguardanti la zona rossa bergamasca. Quel documento non era tra quelli pubblicati un paio di giorni fa dalla Fondazione Einaudi.

Di cosa si è parlato in quella riunione tenutasi nella sede della Protezione Civile?

Di istituire una zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro: "... il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei Comuni della zona rossa anche in questi due comuni [Alzano Lombardo e Nembro, ndr] al fine di limitare la diffusione dell'infezione nelle aree contigue".

Lo stralcio può essere letto per intero alla pagina seguente: 
drive.google.com/file/d/1c7_VRqNNoS3MXcrusNQtuUfSHbb6G6Vu/view


Che cosa ha replicato Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute?
«Il 2 marzo andai alla Protezione Civile. Quando scesi dall'aereo fui informato del fatto che c'era un una preoccupazione sul Bergamasco, ma nessuno disse "la zona va chiusa, punto". Si disse che la chiusura era un'opzione. Né ho avuto verbali successivi». 


Ecco, invece, il commento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: «Il 5 marzo a margine del CdM abbiamo convenuto di chiedere un approfondimento al Cts: lo chiede il ministro della Salute a Brusaferro che la sera del 5 elabora un parere che a notte inoltrata lo manda anche a me. Ci confrontiamo io e il ministro e lui il giorno dopo era a Bruxelles. Gli anticipo che sarei stato io al Cts il giorno dopo. Avevamo predisposto la zona rossa ma avevamo un dubbio: in una situazione compromessa che senso ha introdurre la zona rossa solo per Alzano e Nembro? Con me alla protezione civile c'era anche il segretario generale della presidenza del Consiglio. Da quel dialogo parte un supplemento di riflessione del Cts, che la mattina del 6 dispone dei dati aggiornati del 5. A quel punto li lascio liberi di valutare: loro si convincono che sia necessario adottare misure più restrittive. Il parere del Cts è del 7 e in poche ore ci confrontiamo con i ministri e gli enti locali e io tra le due e le tre di notte firmo il nuovo dpcm per tutta la Lombardia.»

In pratica, anche se quello che ha detto Conte fosse una enorme bugia, il Governo avrebbe decretato la zona rossa per Alzano e Nembro con 4 giorni di ritardo. Ma a conferma delle parole di Conte, la zona rossa è stata istituita non solo per quei due Comuni, ma anche per tutta la Lombardia, oltre che per alcune provincie di regioni limitrofe e non, dove erano presenti dei focolai epidemici. 


Nonostante ciò, ecco come Matteo Salvini ha commentato la notizia:«Ora emerge, dopo mesi di silenzi e di bugie, che il governo prima non chiuse le zone rosse colpite dal virus come richiesto, e dopo chiuse tutta Italia senza un valido motivo. Se io vado a processo per aver ritardato di qualche giorno lo sbarco di qualche immigrato, Conte e compagni dovrebbero rispondere del sequestro di milioni di italiani e di un disastro sanitario, sociale ed economico senza precedenti».

In pratica, Salvini adesso sostiene che il Governo non avrebbe dovuto chiudere l'Italia. In pratica, non fa che seguire l'esempio dei suoi fraterni amici, Trump e Bolsonaro, che nei rispettivi Paesi, per non aver imposto un serio lockdown, hanno consentito alla pandemia di uccidere complessivamente oltre 260mila persone... finora!

Inoltre, lo smemorato Salvini fa finta di non sapere e di non ricordare che la regione Lombardia, se lo avesse ritenuto necessario, avrebbe potuto autonomamente imporre la zona rossa ad Alzano e Nembro in qualsiasi momento, senza attendere il Governo. E se sapesse leggere, c'è scritto anche nel documento del 7 marzo che cita "la facoltà prevista dall'articolo 3 della legge n. 833 del 1978 di adottare ulteriori misure da parte delle autorità locali qualora le stesse siano in possesso di ulteriori e più aggiornate informazioni".

Pertanto, è lecito porsi la domanda contenuta nel titolo dell'articolo: Salvini ci è o ci fa?