Domenica mattina due coloni israeliani, Kim Yehezkel-Levengrond e Ziv Hajbi, sono stati uccisi ed un altro è stato ferito gravemente nella zona industriale di Barkan, nei pressi dell'insediamento di Ariel, in Cisgiordania, a circa 15 km a sud ovest di Nablus.

Secondo fonti israeliane, un uomo armato è entrato in una fabbrica e ha aperto il fuoco, ferendo tre coloni, due dei quali sono deceduti, in un secondo momento, a causa delle ferite inflitte. Colui che ha sparato è riuscito ad allontanarsi senza che qualcuno lo potesse fermare e identificare.

Nelle ore successive è scattata la caccia all'uomo dell'esercito israeliano.

Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato finora 19 civili palestinesi in raid notturni che hanno interessato tutta la Cisgiordania e Gerusalemme Est.

Gli arresti sono stati concentrati soprattutto nelle zone nei pressi di Tulkarm, Nablus e Qalqiliya.

Secondo alcune fonti, a Nablus le forze di occupazione israeliane avrebbero arrestato la sorella del responsabile dell'uccisione dei due coloni israeliani, un'insegnante presso la Facoltà di Farmacia dell'Università Nazionale An-Najah, insieme ad un altro docente della stessa università.

A compiere il gesto sarebbe stato Ashraf Walid Saliman Neloah, un 23enne palestinese di Shuwaykah che lavorava nello stabilimento situato a Barkan.

Scontri violenti sono scoppiati tra soldati israeliani e centinaia di giovani (uno è rimasto ferito), nel campo profughi di Balata, dove sono stati effettuati due arresti.

A Tulkarm, le forze israeliane hanno fatto irruzione e perquisito diversi campi e villaggi, procedendo a numerosi arresti.

L'IDF ha effettuato perquisizioni anche nella città di Qalqilya. Anche lì si sono verificati scontri con giovani che hanno lanciato pietre contro i militari.

Perquisizioni e arresti anche a Hebron e Ramallah, e nei villaggi circostanti.

Per Hamas, "l'attacco nei pressi di Ariel è una risposta naturale ai crimini dell'occupazione a Gaza, a Gerusalemme e Khan al-Ahmar ed a coloro che feriscono anche i bambini. È in risposta all'occupazione e ai continui danni inflitti ai palestinesi. [Israele] non può aspettarsi che certe azioni non possano portare a delle conseguenze."