«Vorrei ricordare l’intenzione di preghiera che ho proposto per questo mese di ottobre, che dice così: “Preghiamo perché i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa”.
Perché nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo: siamo stati tutti battezzati come laici e laiche. I laici sono protagonisti della Chiesa. Oggi c’è bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte. Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. Preghiamo affinché, in virtù del battesimo, i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità nella Chiesa, senza cadere nei clericalismi che annullano il carisma laicale e rovinano anche il volto della Santa Madre Chiesa».

Queste le parole di papa Francesco pronunciate dopo la preghiera dell'Angelus di domenica 11 ottobre. Parole molto importanti, che aprono certamente nuovi orizzonti nella Chiesa, anche se di fatto finora il Vaticano si è mosso lentamente in questa direzione. 

In Curia, infatti, tolta qualche sottosegretaria di recente nomina, non c'è ancora nessuna donna a  capo di una congregazione o consiglio pontificio.