"La stampa deve dire tutto, senza disinformazione, calunnia e diffamazione", scandiva Papa Francesco il 30 novembre 2015. Eppure il conduttore di Quarto grado (per il quale l'accusa ha chiesto un anno con la condizionale) e il cronista de L'Espresso (che per il pg vaticano deve essere assolto) sono a processo da 6 mesi pur non essendosi macchiati di nessuno dei tre "peccati" indicati dal pontefice. Ma soltanto per aver fatto il loro mestiere