Maurizio Landini, via social, ha dichiarato che il confronto con il Governo in relazione alla tipologia delle aziende che avrebbero dovuto chiudere per l'emergenza coronavirus sarebbe proseguito anche nel tardo pomeriggio.
Sabato scorso, le categorie di aziende che avrebbero dovuto rimanere aperte erano poco più di 40. Domenica il loro numero era raddoppiato. Da qui la protesta dei sindacati e da qui l'incontro odierno tra esecutivo da una parte e Cisl, Cgil, Uil dall'altra per capire se esiste la possibilità di un punto d'intesa.
Fino a questo momento non è stato trovato.
Pertanto, mercoledì 25 marzo, è stato confermato lo sciopero di otto ore per turno o dell'intera giornata di tutti i lavoratori e le lavoratrici, ad eccezione di coloro che operino direttamente per contenere l'emergenza Covid-19.
Lo sciopero generale per il 25 marzo è stato indetto anche dall'Unione Sindacale di Base che lo dedica alla memoria di Daniela, infermiera suicida nell'ospedale di Monza, e di tutti gli altri operatori che hanno perso la vita.
Infermiera in quarantena, aveva parlato con i colleghi del timore di aver infettato pazienti e lavoratori in servizio come lei presso la terapia intensiva dell'ospedale San Gerardo di Monza.
Per questo Daniela T., 34 anni, viveva una situazione di grande stress. Per questo, probabilmente, l'hanno trovato impiccata all'interno dell'ospedale. Non è il primo caso di suicidio tra gli operatori della Sanità legato all'emergenza coronavirus. È l'ultimo in una serie di decessi fin troppo lunga: rappresentano l'altissimo prezzo pagato dai lavoratori, apparentemente al virus, ma che, in realtà, ha radici più profonde e responsabilità nella gestione della Sanità degli ultimi vent'anni.