Viviamo in un’epoca in cui il dibattito pubblico e l’informazione sembrano essere pilotati da una logica ben precisa: distogliere l’attenzione dai problemi reali per concentrarla su temi che, per quanto importanti, finiscono per oscurare le urgenze quotidiane dei cittadini. Si parla incessantemente dei conflitti in Ucraina e a Gaza, degli equilibri geopolitici tra Trump, Putin, Zelensky e l’Unione Europea, di fascismo e di antifascismo, di saluto romano e pretoriano, dei diritti lgbtq+. Ogni giorno il confronto politico si accende sulle tensioni tra governo, opposizione e magistratura o sui casi giudiziari di personaggi come Daniela Santanchè e Delmastro.

Ma ciò che non trova spazio adeguato nel dibattito pubblico e nei media mainstream è la mancata attuazione delle promesse elettorali che impattano direttamente sulla vita delle persone. Dopo due anni e mezzo di legislatura, la riforma delle pensioni – annunciata come una priorità dal governo – è ancora un miraggio. L’età pensionabile si spinge sempre più in alto, costringendo i lavoratori a rimanere attivi fino a 70 anni con assegni ridicoli. Questo è il vero scandalo: non solo non si mette mano a una riforma essenziale, ma si evita accuratamente di parlarne nei dibattiti pubblici, relegando il tema ad una questione di second’ordine.

Lo stesso vale per altre emergenze che toccano la vita di milioni di italiani. I salari rimangono fermi mentre l’inflazione erode il potere d’acquisto, ma il governo e l’opposizione sembrano più interessati a battaglie ideologiche che a soluzioni concrete. La sanità pubblica è al collasso: pronto soccorso sovraffollati, carenza di medici, liste d’attesa interminabili. I cittadini si trovano costretti a rivolgersi alla sanità privata, con costi insostenibili per la maggioranza delle famiglie.

La sicurezza urbana è un altro tema di cui si parla solo in chiave emergenziale e propagandistica, senza mai affrontarlo in modo strutturale. Le aggressioni e i furti nelle città sono in aumento, eppure mancano interventi concreti per garantire strade sicure ai cittadini. Il trasporto pubblico è un disastro: treni che accumulano ore di ritardo, autobus e metropolitane insufficienti, servizi che non rispondono alle necessità della popolazione. E che dire del dissesto idrogeologico? Al primo temporale l’Italia frana, con infrastrutture vecchie e trascurate, eppure le risorse vengono dirottate altrove.

La scuola è un’altra grande vittima dell’inerzia politica: insegnanti malpagati e precari, edifici fatiscenti, programmi didattici inadeguati alle sfide del presente. Bambini e anziani sono sempre più abbandonati dallo Stato, senza servizi di assistenza adeguati.

Questi sono i temi su cui la politica dovrebbe essere incalzata, queste sono le vere emergenze che i media dovrebbero portare sotto i riflettori.

E invece, si preferisce distogliere l’attenzione, cavalcare l’onda dello scandalo del giorno, puntare sul sensazionalismo piuttosto che su un’informazione capace di rendere consapevoli i cittadini.

La politica, di qualunque schieramento, ha il dovere di rispondere su questi punti. Ed è compito dell’informazione inchiodare i governi e le opposizioni alle loro responsabilità, smascherando la strategia della distrazione e riportando il dibattito sulle reali esigenze del Paese. Perché un popolo consapevole è un popolo che non si lascia ingannare. E infatti oltre il 50 per cento degli italiani a votare non ci va più!