Se la confusione nel centrosinistra, ammesso che di sinistra ancora si possa parlare, è tanta, il centrodestra fa di tutto per non essere da meno.

Il centro dello scontro sono le elezioni a sindaco di Roma. A rigor di logica, quella di sindaco della capitale per ciascuna coalizione dovrebbe essere una poltrona da evitare in tutti i modi possibili e immaginabili. Roma, causa precedenti amministrazioni, annega in un oceano di debiti con problemi strutturali evidenti e di difficile soluzione, visto che i romani già adesso pagano tasse salatissime e come se non bastasse c'è pure il rischio che gli possa essere affidato il compito di organizzare le olimpiadi tra 8 anni. Insomma, la brutta figura, al di là dell'impegno e di qualsiasi risultato positivo, è dietro l'angolo: l'esperienza di Marino docet.

A Roma, è più facile stare all'opposizione che essere maggioranza.  Eppure, nel centrodestra è in corso una battaglia su chi debba essere il candidato della coalizione. Ieri, Bertolaso ha annunciato di aver vinto il referendum su se stesso affermando che circa 50.000 romani sono andati a mettere una croce sulla sua candidatura.
Quindi, tutto risolto? Bertolaso sarà il candidato del centrodestra? No, sì, forse. Infatti, per Bertolaso non c'è stato neppure il tempo di festeggiare che Giorgia Meloni ha annunciato la sua intenzione di candidarsi.

A questo punto, il centrodestra avrebbe come candidati di riferimento Bertolaso, Meloni, Marchini, Storace... tutti nomi che sulla carta si danneggerebbero a vicenda, diminuendo le possibilità di vittoria della coalizione, semmai si possa ancora parlare di coalizione del centro destra, almeno a Roma.
Al momento, inoltre, non pare ci sia neppure una possibilità di accordo. Tutti si dicono pronti ad incontarsi, ma nessuno che voglia fare passi indietro od accordi.

Ieri sera, in una trasmissione a  La7, Bertolaso alla notizia della Meloni che avrebbe  messo a disposizione la sua candidatura se ne è uscito escludendo qualsiasi accordo con lei e le ha pure consigliato, dato che è incinta, di pensare a fare la mamma, perché nel suo stato, di fare il sindaco o altro non avrebbe tempo.

Un mare di dubbi e di incertezze che probabilmente continueranno finché ci sarà tempo per presentare una lista.