Il rapporto tra Roma e l'Italia è controverso, a tal punto che possiamo parlare, ma solo fino ad un certo punto, di dualismo. Roma infatti, dopo aver unificato l'Italia, si è volta a creare un Impero universale e sovrannazionale, comprendente il bacino del Mediterraneo e buona parte del Continente europeo, mostrando una vocazione internazionalista ed imperialista. Collegare quindi univocamente l'Italia a Roma non è storicamente credibile. E tuttavia dobbiamo constatare che Roma è stata la città-stato che ha ridotto ad unità la Penisola, dandole una uniformità che va dall'assetto architettonico ed urbanistico delle sue città, alla lingua, al diritto ed anche alla religione politeista, che soppiantata dal Cristianesimo, ha dimostrato nel corso dei secoli una straordinaria vitalità, influenzando gli operatori culturali di tutte le arti. (anche, dobbiamo dire, di altri Paesi).

A proposito del diritto noto che in Italia vige, certo modificato, il diritto romano, con lievi apporti del diritto longobardo. A proposito della lingua, osservo che il latino non è mai morto, trasformandosi nelle lingue romanze, tra le quali l'italiano spicca per la maggiore conservatività nei confronti della lingua latina. Ma l'Italia è un mosaico di lingue e di regionalismi, venuti alla ribalta dopo la fine dell'unità politica imposta da Roma. Vi sono molte lingue, chiamate genericamente dialetti, che hanno una loro specificità nei confronti del toscano-fiorentino, cioè dell'italiano. Ma è sintomatico che queste lingue non abbiano mai messo in discussione il primato dell'italiano, accettandolo come lingua-guida.

Ciò accade anche per quelle lingue, come il sardo, il ladino ed il friulano, derivato dal latino di Aquileia, che non sono studiate ed inquadrate nella filologia romanzo-italiana, ma costituiscono vere e proprie minoranze linguistiche, protette come tali. Si può dire che Roma è stata l'unica città-stato ad aver unificato l'Italia, superando la resistenza delle altre. La peculiarità del modello politico italiano sta appunto nella pluralità delle città-stato, e ben a ragione l'Italia è stata definita "Il Paese delle cento città". Così nascono e si sviluppano in età medievale, illustri ordinamenti politici, come Venezia, Firenze, Genova e via elencando.

L'Italia è suddivisa grosso modo in tre blocchi od aree geografico-culturali. A Nord abbiamo il blocco celtico-germanico, che ha risentito dell'influsso delle etnie provenienti dal Nord Europa, tanto che la Lombardia significa "Terra dei Longobardi"; al centro il blocco romano-italico, dove è nata la lingua italiana, anticamente popolato da genti come i Falisci, gli Osci ed i Sanniti; infine abbiamo l'area meridionale, o greco-mediterranea, impregnata di cultura greca. Nonostante le indubbie diversità tra le tre zone, preminente rimane indiscutibilmente l'impronta romana e latina, che le riduce ad un comun denominatore.

L'identità italiana è dunque romana, ma questo non significa negare gli apporti delle altre civiltà e culture che hanno contribuito ad edificare il Paese Italia.