Roberto Speranza coordinatore del movimento Articolo Uno - Mdp, in una intervista a Repubblica, dice di esser disponibile ad un accordo elettorale con il Pd di Renzi. Dove sia la logica coerenza con le dichiarazioni di Mdp e dello stesso Speranza che fino all'altro ieri davano ormai per irrecuperabile qualsiasi possibilità di intesa con Renzi è difficile capirlo, se non addirittura impossibile.

Questi alcuni stralci dell'intervista.

«Sono pronto a incontrare Renzi. Vogliamo discutere nel merito di legge elettorale, di bilancio e delle politiche sbagliate di questi anni, e farlo subito. Lo sfido, noi siamo disponibili già lunedì mattina. È l’ultima occasione per capire se il filo si è definitivamente spezzato o si può ancora riannodare»... come se finora non avesse avuto sufficienti conferme in tal senso, a partire dalla legge elettorale!

Ma ecco l'ennesimo penultimatum: «Io parlo a tutto il Pd, ma so bene che non si può cambiare la legge elettorale e di bilancio senza che il suo segretario scelga di farlo. Per questo, ho deciso di sfidarli: riapriamo una discussione, a partire da questi due temi. Così si capiranno le reali intenzioni dei soggetti in campo».

Queste, secondo Speranza, le modifiche che il Pd dovrebbe apportare alla legge elettorale: «Il Rosatellum prevede che due terzi del Parlamento siano nominati dalle segreterie di partito. Modifichiamolo, introducendo le preferenze nelle liste bloccate proporzionali oppure aumentando il numero dei collegi uninominali. E si preveda anche il voto disgiunto, per ampliare la possibilità di scelta degli elettori e togliere la camicia di forza in cui vengono costretti oggi i soggetti politici».

Invece, queste quelle sulla legge di bilancio: «Il testo attuale è molto debole, ancora con bonus e regalie fiscali. Rimettiamo al centro la dignità del lavoro. Siamo in un tempo in cui è in discussione la civiltà del lavoro. E il Jobs act, che si proponeva di stabilizzare i lavoratori, ha fallito: nel 2017 in Lombardia solo 12 contratti su 100 sono a tempo indeterminato. E poi c’è la Buona scuola, che ha fatto arrabbiare tutti, e l’alternanza scuola-lavoro, che sembra un modo per offrire manodopera a basso costo».

A supportare Speranza, è arrivato pure Bersani che su facebook ha postato la seguente dichiarazione: «Speranza ha preso una iniziativa importante e ha fatto una proposta seria. C'è da augurarsi che le risposte siano serie e non arroganti e propagandistiche. Sarebbe un punto di non ritorno.»

La risposta di Renzi non è arrivata. Il capo non si è scomodato. La replica, per il momento, è stata affidata a Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, che ha intanto invitato Mdp ha votare la sua legge elettorale, così com'è, e poi a discutere di eventuali accordi.

Quindi, a meno di ulteriori precisazioni o smentite, quello di Speranza è stato l'ennesimo inutile tentativo che può esser servito solo a far esasperare quei pochi irriducibili che pensano che in Italia possa ancora esistere una sinistra degna di tal nome, che dimostri un minimo di coerenza e dignità necessarie a chiedere o pretendere il loro voto.