«Da italiano mi vergogno della sfilata di Macerata. Non vedo l’ora di riportare, con il vostro aiuto, un po’ di NORMALITÀ e di BUONSENSO in questo Paese. Mancano 20 giorni.»

Chi ha ha fatto questa dichiarazione? Matteo Salvini che in un'intervista all'Huffington Post, dove ha ulteriormente precisato che «da italiano mi vergogno che nel giorno in cui vengono fermati tre nigeriani per aver ucciso e massacrato una ragazza italiana, ci sia la sinistra che sfila in piazza contro il razzismo e pensando al passato, mentre noi guardiamo al futuro.

Non vedo l'ora che il 4 marzo mi diano la possibilità di andare al governo per riportare sicurezza, fermare gli sbarchi, espellere i clandestini. Non vedo l'ora di avere i mezzi per cancellare la legge Fornero, restituire dignità ai lavoratori a cui la dignità è stata tolta dalle riforme di Renzi, e soprattutto riportare ordine, regole e rispetto nelle nostre città.»

Non poteva essere da meno Giorgia Meloni: «Al corteo antirazzista i centri sociali inneggiano alle foibe e non spendono neanche una parola di solidarietà verso Pamela, massacrata e fatta a pezzi a 18 anni. Ho deciso: sono ufficialmente razzista con questa gente.»

I due apostoli della legalità e della democrazia si sono dimenticati di ricordare che la manifestazione era organizzata per condannare il gesto fascista e razzista di chi ha pensato bene di usare un'arma contro delle persone di colore per "vendicare" l'uccisione di una ragazza italiana.

Il motivo? Non sarebbe stato conveniente alla "narrazione" politica di Lega e Fratelli d'Italia, due forze politiche che strizzano l'occhio al "passato" e a coloro che continuano a ritenere che Mussolini, a parte qualche errore, abbia comunque fatto cose buone per l'Italia!

Ma l'anormalità che ormai ha ingabbiato il Paese in un rinfacciarsi di accuse e contro accuse, anche sulla base di fatti avvenuti nel passato e trapassato remoto ed in più decontestualizzati dal periodo storico in cui si sono svolti, non è solo responsabilità della destra estremista e di personaggi come quelli sopra citati.

Infatti, anche a sinistra vi sono estremisti che ritengono che in una manifestazione contro fascismo e razzismo, quindi contro forme di pensiero che hanno come finalità pratica la violenza, sia logico e dovuto scontrarsi contro le forze dell'ordine fino a prenderne a calci e pugni i loro rappresentanti!

Ma non è finita qui. Approfittando che il 10 febbraio è la giornata in cui si ricordano le vittime delle foibe, gli stessi "maestri del pensiero" hanno pensato bene di scandire slogan come "ma che belle son le foibe da Trieste in giù", come se i soldati di Tito avessero assassinato dei fascisti (e anche se così fosse stato non ci sarebbe comunque giustificazione alcuna), invece che degli italiani. Senza dimenticare che, tra gli italiani gettati nelle foibe, vi furono anche molti partigiani e antifascisti!

Questa assoluta mancanza di logica e di senso della storia che pervade gran parte della società italiana, alimentato da pseudo politici che pretendono pure di voler guidare governi, e attizzato da pseudo giornalisti che li supportano confondendo passato e presente, destra e sinistra, fascismo e antifascismo per contribuire ad offrire al disperato di turno la ricetta per un futuro migliore, è il ritratto di un Paese che, tra pochi giorni, deve votare il rinnovo di un Parlamento che dovrebbe affrontare i tantissimi problemi attuali che già caratterizzano l'Italia ed i tantissimi problemi futuri che già stanno facendo capolino.

Fino a quando e fino a quanto dobbiamo e possiamo ancora stupirci per tutto ciò?