Era più di venti anni che Israele non aveva approvato la costruzione di un nuovo insediamento in Cisgiordania.

Ieri, dopo averlo preannunciato alla stampa, Netanyahu e il suo governo hanno approvato all'unanimità l'insediamento di una nuova colonia nella località di Emek Shilo.

Quella di Netanyahu è una promessa che era stata fatta ai coloni dell'insediamento di Amona, sgomberato alcune settimane fa dopo esser stato ritenuto illegale da un pronunciamento della Corte Suprema israeliana.

In Cisgiordania, attualmente, vivono circa 400.000 coloni israeliani, rispetto ai quasi 3 milioni di palestinesi che reclamano quell'area occupata dal 1967 come territorio su cui dar vita allo Stato della Palestina. Inoltre, altri 200.000 israeliani vivono a Gerusalemme Est, anch'essa territorio occupato da Israele nel 1967.

Lo status di quelle aree affligge ormai da decenni la diplomazia internazionale, a cominciare dall'ONU. Come territori occupati, Israele dovrebbe trattare Cisgiordania e Gerusalemme Est secondo le convenzioni internazionali, agendo in base a disposizioni ben chiare e definite.

Purtroppo, non è così. Israele tratta quei territori come se facessero parte dei propri confini, negando palesemente diritti fondamentali alla popolazione palestinese che vi abita.

Una situazione inaccettabile dal punto di vista del diritto internazionale. Ma Israele del diritto internazionale se ne è sempre beffata, facendo leva sull'appoggio americano all'ONU e, all'occasione, sul possibile sentimento antiebraico di chiunque, nel tempo, abbia cercato di far ristabile la legalità in quei territori.

Con l'avvento di Trump, il piano di pace tra Israele e Palestina sembra sempre più lontano e questa decisione presa dal governo Netanyahu sembra confermarlo, come ribadisce anche una dichiarazione di Hanan Ashrawi, un membro del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, secondo cui l'annuncio del nuovo insediamento dimostra ancora una volta che Israele è più impegnato a soddisfare gli interessi dei propri coloni piuttosto che a ricercare la via della stabilità e della pace.