"Ad oggi, i passi avanti che ha fatto la Chiesa li ha fatti al traino della società, ma lei per prima avrebbe la forza per fare da apripista. Dovrebbe dire chiaro che non esiste un solo modo per vivere la fede, e invece finisce per omologare. Dovrebbe mettersi in ascolto, e invece troppo spesso allontana le persone. Gesù ci dice che prima della legge vengono sempre le persone, e mi pare ogni giorno di più la cosa più difficile da mettere in pratica" (don Mignani).
Solidarizza con don Mignani il Movimento Internazionale, due mesi e mezzo dopo la sua sospensione a divinis dalla Chiesa. Interdetto dalla celebrazione della messa dalla Diocesi di Spezia, giudicato colpevole di aver preso posizioni contrarie al magistero dopo le sue uscite pubbliche (e coraggiose) in tema di diritti civili, il sacerdote ligure nel frattempo ha portato la sua esperienza a incontri, convegni, tavole rotonde.
Per i preti sposati italiani attuali il monito: "Ricordarci che la Chiesa non è il magistero ma il popolo di Dio, ad esempio, tutti quei fedeli che come me hanno dubbi e convinzioni, tutte quelle persone che dentro l'istituzione continuano a mostrarmi affetto e cercare un cambiamento". E poi "che vale la pena lottare: finché mi permetteranno di far parte della Chiesa, seppur sospeso e interdetto dal dire messa in pubblico - è la promessa - io proverò a fare la mia parte per cambiarla" (repubblica.it).
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