Sabato, alla vigilia della Carabao cup - vinta dal Liverpool ai rigori - il Chelsea ha pubblicato la seguente nota del suo proprietario, Roman Abramovich:

Durante i miei quasi 20 anni di proprietà del Chelsea FC, ho sempre considerato il mio ruolo di custode del Club, il cui compito è garantire il massimo successo che oggi abbiamo raggiunto, oltre a costruire per il futuro, e allo stesso tempo svolgere un ruolo positivo nelle nostre comunità. Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del Club. Rimango fedele a questi valori. Ecco perché oggi sto affidando agli amministratori della Chelsea’s charitable Foundation la gestione e la cura del Chelsea FC.Credo che attualmente siano nella posizione migliore per prendersi cura degli interessi del Club, dei giocatori, dello staff e dei tifosi.

La decisione fa seguito alla richiesta di un membro del Parlamento britannico,  Chris Bryant del Labour, di togliere la proprietà del club ad Abramovich a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. 

L'annuncio di Abramovich è comunque alquanto ambiguo. Da quello che si può capire, lui continuerà ad essere proprietari del club, restando però nell'ombra, salvo poi eventualmente ritornarne alla guida una volta che la crisi in Ucraina sarà - speriamo - risolta e dimenticata.

Ma il piano del magnate russo sembra trovare delle difficoltà. Infatti, i membri della fondazione si sono incontrati domenica per discutere della situazione ed alcuni hanno sollevato dubbi sul fatto che le regole della Charity Commission consentano loro di gestire il club e per questo gli avvocati della Fondazione stanno ora valutando cosa si possa fare. Inoltre, alcuni membri della Fondazione sarebbero preoccupati per eventuali conseguenze legali se accettassero di assumersi la responsabilità della gestione del club.