Mercoledì 28 giugno, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni era al Palazzo dei Congressi, ed ha parlato alla platea dei delegati intervenuti al XVIII Congresso confederale della Cisl.

A sorpresa, nel suo intervento Gentiloni ha detto che l’Italia sta affrontando una vera "emergenza" per quanto riguarda i migranti e che l'Europa non può "girarsi dall’altra parte".

Gentiloni ha poi aggiunto che "un Paese intero si sta mobilitando, si sta impegnando per governare i flussi e per contrastare i trafficanti". Gentiloni ha quindi richiamato i Paesi Ue alla solidarietà... "che la smettano di girare la faccia dall’altra parte, perché questo non è più sostenibile".

Quello di Gentiloni è stato uno sfogo? Certo che no, è stata una dichiarazione ben preparata, ponderata e coordinata, tanto che l’ambasciatore Maurizio Massari - secondo fonti di Bruxelles - avrebbe già parlato con Dimitris Avramopoulos, attuale Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, segnalandogli una situazione ingestibile, ritenendo non più possibile che tutte le navi che raccolgano profughi nel Mediterraneo approdino poi nei porti italiani, lasciando alla sola Italia il compito dell'accoglienza.

Non solo. Il governo starebbe anche valutando l’ipotesi di negare nei porti italiani l’approdo alle navi che non battono bandiera italiana e che effettuino salvataggi dei migranti tra Italia e Libia, purché il diritto internazionale lo permetta.

Ed in base ai numeri da cosa sarebbe rappresentata questa emergenza? Secondo i dati del Viminale dal 1 gennaio 2017 al 27 giugno 2017 i migranti accolti sono 73.380, cioè un +14,42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando i migranti erano 64.133.

Novemila migranti in più, così all'improvviso diventano un'emergenza insostenibile per un governo e per la maggioranza che lo sostiene che fino a ieri avevano fatto dell'accoglienza una bandiera politica da sventolare in faccia alle opposizioni che parlavano di emergenza immigrazione!

E ad ulteriore riprova che questa mossa del Governo sia stata meditata e preparata, vi è anche la dichiarazione di Sergio Mattarella che, in visita ufficiale in Canada, durante l'incontro con il premier Justin Trudeau ha parlato anch'egli di "emergenza migranti" con l'arrivo di 12mila persone, di una situazione difficile, di fenomeno ingestibile nel caso gli arrivi procedano a tale ritmo. Ed anche Mattarella ha tirato in ballo l'Europa e la necessità di un suo maggiore coinvolgimento nel problema per garantire anche la sicurezza dei cittadini!

Vien quasi la tentazione di sturarsi le orecchie e stropicciarsi gli occhi a sentire certe dichiarazioni che, in base ai numeri, appaiono alquanto sproporzionate.

Inoltre, è difficile non ipotizzare che dietro tutto questo non ci sia la regia di Matteo Renzi che adesso, perse le elezioni, cerca pure lui di aggrapparsi ad una politica anti migranti per recuperare consensi. Che Mattarella possa essere teleguidato da Renzi è difficile sostenerlo, mentre che Gentiloni lo sia non ci sono dubbi. Ed è stato lui in qualità di premier, probabilmente, a chiedere a Mattarella di pronunciarsi.

Stabilito che anche per il Governo, e di conseguenza anche per il Partito Democratico, adesso i migranti sono un problema, qual è la via per risolverlo? Giovedì, Gentiloni è a Berlino per partecipare all'incontro dei Paesi europei del G20 e non è da escludere che, anche solo come titolo, possa sollevare il tema migranti. Però, l'occasione ufficiale sarà la riunione informale dei ministri degli Interni Ue a Tallin, fissata per la prossima settimana. Vedremo gli sviluppi.

Infine, dopo un'inversione di marcia di tale portata, non potevano mancare i "noi l'avevamo detto" da parte dell'opposizione, come è naturale e giusto che sia.

Questo il commento di Luigi Di Maio per il Movimento 5 Stelle.

Questo il commento di Matteo Salvini per la Lega Nord.