Un recente studio della collega Ruotolo pubblicato l’8 gennaio 2020 su Molecolare nutrition & food research  ha messo in evidenza l’attività protettiva di alcune sostanze introdotte nella dieta, in particolare i flavonoidi e i flavan-3-ol... entrambi promettenti come potenziali sostanze in grado di contrastare l’Alzheimer.

“L’obiettivo principale di questo studio  è stato quello di verificare se alcuni metaboliti dei flavonoidi prodotti nell’uomo fossero capaci di contrastare la tossicità cellulare degli oligomeri Aβ, con un effetto protettivo nei confronti della malattia di Alzheimer”.

In realtà i flavonoidi in genere sono prodotti che hanno molteplici funzioni, molte ancora da definire.

Dai numerosi studi condotti su questa grande varietà di composti, è emerso che i flavonoidi sono in grado di esercitare diverse azioni sull'organismo umano: 

  • attività antiossidanti 
  • attività antinfiammatorie;
  •  attività protettive e rinforzanti nei confronti dei capillari e del microcircolo;
  • attività simili a quelle degli estrogeni naturalmente prodotti dall'organismo.  

Ecco perché è sempre consigliato di consumare frutta fresca e verdure anche da parte di coloro che sono ammalati di cancro, anche come “profilassi generica”. 

I flavonoidi  si trovano in frutta e verdura, ma anche all'interno di semi, foglie, rizomi, radici e cortecce di numerose piante, così come si trovano all'interno di alcuni tipi di bevande da esse derivate, tipicamente il te e il vino rosso.