L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, questo giovedì, doveva esprimersi su una risoluzione che respingeva la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele trasferendovi l'ambasciata degli Stati Uniti, attualmente a Tel Aviv.

Sono stati 128 i Paesi che hanno votato a favore della risoluzione, 9 quelli che hanno votato contro, compresi Stati Uniti e Israele, mentre sono stati 35 i Paesi che hanno deciso per l'astensione. Tra i Paesi europei, si sono astenuti Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia e Romania. L'Italia ha votato a favore della risoluzione.

Il numero di consensi favorevoli ha permesso che la risoluzione sia adottata dall'Onu.

Nikki Haley, ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, ieri aveva fatto sapere che il suo Paese avrebbe segnato i nomi di coloro che avrebbero votato a favore della risoluzione. Fatica inutile, dato che farà molto prima a segnarsi i nomi di contrari e astenuti, considerando il loro numero.

Da ricordare anche la minaccia di Trump di rivedere, da parte degli Usa, il loro contributo alle Nazioni Unite in caso di voto sfavorevole. Due ottimi esempi di come questi ennesimi paladini della libertà intendono la democrazia.

Per i palestinesi, il voto di oggi si traduce in una vittoria "politica" che a livello di immagine non potrà certo favorire Israele e Stati Uniti. Per tale motivo è comprensibile la soddisfazione espressa dai vertici dell'Autorità Palestinese.

A livello pratico, però, non cambierà di certo la situazione in medio oriente e, quasi certamente, la scelta degli Usa di proseguire nella loro decisione di spostare la propria ambasciata a Gerusalemme, come quella di Israele di continuare nella sua politica di occupazione e sfruttamento del territorio e della popolazione palestinese in Cisgiordania.

Questa la dichiarazione da parte del premier Netanyahu: "Israele rifiuta la decisione dell'ONU e allo stesso tempo esprime soddisfazione per il gran numero di paesi che non hanno votato a favore della decisione. Israele ringrazia il presidente Trump per la sua posizione inequivocabile a favore di Gerusalemme e dei paesi che hanno votato con Israele, per la verità."