Il test in fase 3 del vaccino anti Covid  sviluppato in collaborazione tra AstraZeneca e l'Università di Oxford è stato momentaneamente sospeso dopo che una delle persone che partecipano alla sperimentazione ha avuto una sospetta reazione avversa.

La notizia ha avuto particolare risalto perché quello di AstraZeneca avrebbe dovuto essere uno dei primi vaccini contro la Covid ad essere disponibile sul mercato, dopo il successo nei test di fase 1 e 2.

Il test di Fase 3 ha coinvolto nelle ultime settimane, come da protocollo, circa 30mila partecipanti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Brasile e in Sud Africa. Le sperimentazioni di fase 3 sui vaccini possono durare diversi anni, ma per l'emergenza dovuta alla pandemia i tempi di sperimentazione sono stati "compressi", anche se le reazioni avverse non sono ammesse.

Il New York Times ha riportato che a un volontario in Gran Bretagna è stata diagnosticata una mielite trasversa, sindrome infiammatoria che colpisce il midollo spinale e può essere causata da infezioni virali.

Lo stop alla sperimentazione è a scopo precauzionale perché la causa della malattia non è stata confermata e un'indagine condotta da terzi dovrà  stabilirà se sia correlata o meno alla somministrazione del vaccino.

«Si è presentato un quadro clinico avverso in uno solo dei 50 mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato e, come da protocollo, il caso sarà sottoposto al vaglio del comitato indipendente di esperti» ha precisato Piero Di Lorenzo, amministratore delegato dell’istituto di ricerca Irbm di Pomezia, che ha partecipato alla realizzazione di questo vaccino.

Anche ad Oxford non danno segni di preoccupazione, descrive quanto accaduto come "routine": ogni volta che un volontario viene ricoverato in ospedale e la causa della sua malattia non è immediatamente evidente, lo studio viene sospeso.

La decisione finale sulla ripresa della sperimentazione sarà presa dalla MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency che nel Regno Unito ha le stesse competenze che l'AIFA ha in Italia) e potrebbe richiedere solo qualche giorno. Fino ad allora tutti i siti di vaccinazione nel Regno Unito, in Brasile, Sud Africa e Stati Uniti hanno sospeso la somministrazione del vaccino.