"Salve a tutti, è un grande piacere essere con voi oggi ed avere l'opportunità di pronunciare qualche parola all'apertura del congresso nazionale dell'ANPI. Purtroppo non ho avuto modo di approfondire il lavoro dell'ANPI prima di andare in prigione, ma la quantità di solidarietà e sostegno che ho ricevuto da voi è stata talmente grande da farmi sentire come se fossi uno di voi. Ho letto delle vostre attività e delle iniziative che si svolgono dagli anni '40 e sono rimasto sorpreso dalla quantità di sforzi che generazioni di brave persone hanno fatto per rendere questo mondo un posto più sicuro e pacifico.Come ricercatore, conosco l'importanza di raccogliere dati e raccontare le storie delle persone per difendere i loro diritti. Se nessuno conoscesse la mia storia, probabilmente sarei ancora in prigione anche in questo momento. Non avrei riconquistato nessuna parte della mia libertà se non fosse stato per ogni persona che ha deciso di essere la mia voce.Ecco perché voglio anche cogliere questa opportunità per menzionare le migliaia di prigionieri per reati di opinione in tutto il mondo che stanno perdendo la loro vita in prigione perché hanno detto la loro verità. Per favore, ricordatevi di loro e continuate ad essere la loro voce, come voi siete stati la mia quando ero nei loro panni.Non posso perdere questa occasione senza menzionare ciò che sta accadendo in Ucraina al giorno d'oggi e ciò che accade in Palestina ogni giorno, ma dopo un po' in ogni guerra diventa normale sentire parlare del numero di vittime e di ciò che chiamano danno collaterale. Sono grato a tutti quelli che sono qui oggi, per aver dedicato un po' del loro tempo a lavorare per ciò in cui credono. Grazie a tutti".
Così Patrick Zaki ha salutato il 17° Congresso nazionale dell'Anpi: VA' DOVE TI PORTA LA COSTITUZIONE – unità, antifascismo, rinascita, iniziato questo giovedì e che si protrarrà fino al 27 marzo al Palacongressi di Riccione.
"Oltre ai tradizionali adempimenti statutari", recita una nota dell'Anpi, "la nostra Assise sarà occasione di una grande discussione pubblica sull'attuale e gravissima questione della guerra, sulle condizioni civili e sociali del Paese, sugli enormi problemi che le cittadine e i cittadini, i lavoratori e le lavoratrici, i giovani e le donne si trovano a dover affrontare a seguito della crisi prodotta dalla pandemia, sullo stato di attuazione della nostra Carta, in particolare rispetto all'urgenza del contrasto ai fascismi e ai razzismi. Un Congresso, dunque, che intende porsi al servizio del Paese attivando partecipazione e una militanza costituzionale unitaria".
E in base a questa precisazione, ecco spiegato anche il messaggio di saluto inviato da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
"L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia celebra il suo 17esimo congresso in un momento drammatico. L'ingiustificabile aggressione al popolo ucraino di cui si è resa responsabile la Federazione russa ha fatto ripiombare il Continente europeo in un tempo di stragi, di distruzioni, di esodi forzati che fermamente intendevamo non avessero più a riprodursi dopo le tragiche vicende della Seconda guerra mondiale.Ancora una volta sono le sofferenze delle popolazioni civili a scuotere in profondità le coscienze, a provocare ferite che non sarà facile rimarginare.Il bersaglio della guerra non è soltanto la pretesa di sottomettere un Paese indipendente quale è l'Ucraina. L'attacco colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall'affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell'uomo alle fondamenta della nostra convivenza.La democrazia europea è stata garante di pace, motore di dialogo, di sviluppo e affermazione di valori di giustizia e coesione sociale. Ha saputo dare all'unità del Continente – pur con i suoi limiti - ordinamenti plurali e condivisi e oggi questa unità si esprime al fianco del popolo aggredito, chiedendo che tacciano subito le armi, che si ritirino le forze di invasione, che venga affermato il diritto del popolo ucraino a vivere in pace e in libertà.Sono i valori della Resistenza che, ancora una volta, ci interrogano. In Ucraina e in tutta Europa.Pace e libertà, diritti delle persone e delle comunità, sono caposaldi inscindibili e costituiscono traguardi che i cittadini del Continente oggi intendono riguadagnare per comporre un nuovo quadro di sicurezza, di cooperazione, di convivenza.Il congresso dell'Anpi, associazione che raccoglie l'eredità di coloro che hanno lottato per la libertà, sarà certamente, ancora una volta, un momento importante di testimonianza e di riflessione. Di solidarietà attiva con chi sta resistendo, di ricerca di una pace su cui ricostruire civiltà e diritto. I principi, vivi e attuali, della nostra Carta costituzionale agiscano da guida".