Con una mossa diplomatica a sorpresa, forse rivolta più agli Stati Uniti che non alla Russia, Kim Jong-un ha formalizzato il riconoscimento alle Repubbliche Popolari di Donetsk (DNR) e di Lugansk (LNR).

Quindi la Corea del Nord adesso è ufficilmente in rapporti diplomatici con le due entità statali, per ora a riconoscimento limitato, che si sono separate dall’Ucraina e per la quali la Federazione Russa ha lanciato lo scorso 24 febbraio la sua “operazione speciale”.

E proprio l’Ucraina ha risposto immediatamente rompendo i rapporti con Pyongyang. Ma l’ex ambasciatore ucraino in Austria Olexander Scherba ha scherzato chiedendosi se tali rapporti fossero davvero mai esistiti.

Il presidente Volodymyr Zelensky non ha ritenuto necessario commentare la notizia in maniera dettagliata. Si è invece limitato a promettere misure forti e a sottolineare la “crudele ironia” dell’aver appreso del gesto nordcoreano proprio dopo aver partecipato (in formato virtuale) a una conferenza nella capitale sudcoreana, la Asian Leadership conference, alla quale come relatori di prestigio hanno contribuito anche l’ex first lady Michelle Obama e l’ex vicepresidente Mike Pence.

È possibile che la mossa di Kim sia diretta a fare indirettamente pressione su Washington: infatti con le elezioni di metà mandato sempre più vicine e le gaffe incredibili di Joe Biden sempre più numerose, sembra il momento opportuno per spiazzare gli USA e costringerli a un qualche genere di concessione senza bisogno di ricorrere agli ennesimi test missilistici.

Biden non può permettersi altre debacle in politica estera, dunque vedremo come risponderà a Pyongyang.