La Libia non è in grado di riaccogliere i migranti salvati in mare e non è un luogo non sicuro.
Penso sia urgente che la Libia sia ricondotta a uno stato di diritto che governi pienamente il proprio territorio e che si assuma nei confronti della comunità internazionale la responsabilità di controllare le sue frontiere in accordo al diritto umanitario e internazionale. Mentre si infittiscono i controlli alle frontiere dobbiamo tuttavia aiutare a svuotare i campi di detenzione con corridoi umanitari sotto il controllo dell’Onu e dell’Ue. Certo non può essere solo l’Italia la destinazione di tutti perché gli altri Stati vengono meno agli impegni di ridistribuzione degli immigrati assunti in ambito di consiglio europeo.
Secondo gli ultimi report di Frontex gli sbarchi stanno diminuendo, ma si moltiplicano anche i casi dei cosiddetti "sbarchi fantasma".
Gli sbarchi da navi mercantili, militari o delle Ong sono diminuiti sensibilmente, mentre purtroppo sta ripresentandosi lo sbarco clandestino di imbarcazioni veloci direttamente sulla costa italiana, senza filtri di sicurezza, come accadeva prima di Mare Nostrum. E’ un fenomeno preoccupante perché vede una riattivazione della criminalità italiana nella gestione del traffico di esseri umani sul territorio nazionale. Si stanno attivando anche rotte diverse da quelle dalla Libia. Dalla Tunisia e dall’Egeo per esempio. Gli sbarchi fantasma sono da contrastare con decisione anche sotto il punto di vista del pericolo d’infiltrazione di foreign fighters o del traffico di armi.
L'Unione europea ha fatto passi in avanti nelle dichiarazioni .Nei fatti direi di no. Alla missione Sofia non sono mai arrivate ad esempio regole d’ingaggio idonee a operare nelle acque territoriali e sulle coste libiche, che avrebbero consentito un salto di qualità operativa. Né mi sembra siano stati attivati i massicci investimenti per dare corso al “Migration Compact” proposto dall’Italia e approvato a La Valletta dall’UE. Sarebbe necessario che l’Ue fosse più incisiva anche sotto il profilo militare. Mi sembra che la tendenza sia invece alla ripresa di operazioni delle nazioni vincitrici della guerra, Francia e Inghilterra (nonostante la Brexit) mentre le altre nazioni europee mantengono un ruolo ancillare. Ora molte cancellerie europee criticano l’intervento ed esprimono i loro distinguo con espressione “imbronciata”. Peccato che nelle fasi antecedenti all’attacco siano state inerti, in vitreo silenzio.
Questo è quanto ha dichiarato l’Ammiraglio De Giorgi, ex Capo di Stato Maggiore riguardo l’immigrazione e gli sbarchi.