Quello nella foto in alto con Daisy Osakue è Paolo Montagna, sindaco di Moncalieri. Un paio di giorni fa, scriveva: "Moncalieri ti abbraccia.

Perché sei una di noi e ogni giorno ci rendi orgogliosi per la ragazza che sei e per quello che fai. Insieme isoleremo i colpevoli, chi minimizza o chi li giustifica. Non sarà facile né veloce, ma lo faremo insieme. Perché siamo di più. E questa città ha sempre rifiutato la violenza, il razzismo e gli episodi di intolleranza.

Continueremo a lavorare partendo dai più piccoli, dalle scuole, per crescere nuove generazioni tolleranti e umane. E lo faremo anche partendo dalla tua storia, da raccontare e da condividere. Siamo con te, Daisy."

Parole condivise da un consigliere comunale in quota Pd, Biagio Rocco Galluzzo, che dichiarava che Moncalieri è contro ogni forma di odio e violenza, aggiungendo che "continueremo a lavorare partendo dai più piccoli, dalle scuole, per crescere nuove generazioni tolleranti e umane. E lo faremo anche partendo dalla tua storia, da raccontare e da condividere. Proprio così, è un lavoro lungo e faticoso, ma è l’unica strada possibile per preparare le nuove generazioni a costruire una società migliore."


Perché questa premessa? Perché questo giovedì i carabinieri di Moncalieri sono risaliti ai responsabili del ferimento di Daisy Osauke, dopo aver individuato il proprietario del Fiat Doblò da cui le uova venivano lanciate. Si tratta di tre giovani del posto e uno di questi sarebbe figlio di un consigliere comunale in quota al Partito Democratico.

Sette sono stati i lanci di uova a partire dagli ultimi due mesi ed i tre avrebbero agito solo per scherzo, non per odio razziale.

Questo è l'elenco dei consiglieri comunali che fanno parte della maggioranza che sostiene il sindaco di Moncalieri: Jennifer Furci, Luciana Zampolli, Antonio Mammone, Biagio Ricco Galluzzo, Silvana Licata, Mario Nesci.

Inutile dire che pochi minuti dopo la notizia, Matteo Salvini già postava che il razzismo non aveva nulla a che fare con l'episodio... quindi, pericolo scampato!



Per il "ministro dell'Interno", pertanto, non ci sarà nessun problema nel continuare ad inviare post su Facebook che confermino ai suoi "fedeli" amici quanto siano perfidi i neri, i rom, ecc.

Ma non solo, nonostante i media lo abbiano riportato, Salvini scrive: "Vi aggiungo un dettaglio che ancora non troverete: pare che uno dei “lanciatori” sia figlio di un consigliere comunale PD!
Avete capito bene!!!
Scommettiamo che i tigí taceranno?
Per fortuna c’è la rete, che è libera, e per fortuna gli italiani non sono scemi. FAI GIRARE!"

Tutta pubblicità. Anzi, doppia pubblicità!

Questa vicenda verrà utilizzata come bandiera da coloro che pur facendo razzismo negano di farlo, a partire dal ministro dell'Interno che utilizza il presunto schermo della legalità per dimostrare agli "italiani che non sono scemi" che l'illegalità nel Paese è legata esclusivamente ai migranti e ai rom.

Per la cronaca, Democratica, l'organo ufficiale del Partito Democratico, finora non ha pubblicato la notizia.