"Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Finocchiaro ha posto, a nome del Governo, la questione di fiducia sull'approvazione degli articoli 1, 2, 3, 4, e 6 del ddl n. 2941 e connessi, recante Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali, nel testo identico a quello approvato dalla Camera.
Come stabilito dalla Capigruppo, mercoledì 25 prosegue la discussione generale unica. L'ordine delle votazioni nominali è così articolato: alle 14, la chiama sull'art. 1; alle 15, la chiama sull'art. 2; alle 16, la chiama sull'art. 3; alle 17, la chiama sull'art. 4; alle 18, si vota ordinariamente l'articolo 5, sul quale non è stata posta la fiducia; segue l'ultima chiama sull'art. 6. Le dichiarazioni di voto avranno luogo giovedì 26 dalle 9,30. Il voto finale è previsto intorno alle 11."
Quello sopra riportato è il testo con cui il Senato riassume la questione di fiducia posta dal Governo sui cinque articoli della legge elettorale primo firmatario Rosato, nota come Rosatellum bis, in discussione al Senato. Se non ci saranno sorprese la nuova legge elettorale per Camera e Senato - in parte uninominale, in parte proporzionale - sarà licenziata giovedì, giorno in cui è previsto il voto conclusivo.
Come riportano alcuni senatori di Articolo Uno - Mdp (Maria Cecilia Guerra, Federico Fornaro e Carlo Pegorer), martedì il governo Gentiloni è riuscito a stabilire un record... non proprio invidiabile!
«Oggi Gentiloni è passato alla storia per aver battuto un triste primato: essere il primo Presidente del Consiglio dall’Unità d’Italia a porre la fiducia sulla legge elettorale sia alla Camera sia al Senato.
Nel 1923, infatti, Mussolini pose la fiducia su di un ordine del giorno e su di un emendamento della legge Acerbo; nel 1953 De Gasperi si limitò a chiederla al Senato sulla "legge truffa" nell’ultimo giorno utile della legislatura in presenza dell’ostruzionismo delle opposizioni; mentre nel 2015 il governo Renzi la mise solo nel passaggio dell’Italicum alla Camera.
Una invasione di campo del Governo in una materia parlamentare che non sarebbe stata concepibile in nessuna grande democrazia europea, per di più a pochi mesi da nuove elezioni.»
Un altro senatore Mdp, Miguel Gotor, commentando la decisione sulla fiducia, parla di "sovversivismo istituzionale", definendo la legge elettorale che si sta per approvare come indispensabile per rendere poi possibile un accordo di governo con Berlusconi e Verdini, tanto da da fargli ipotizzare che le larghe intese non saranno una conseguenza – amara e obbligata – del risultato elettorale, ma "una scelta preventiva, cercata e voluta addirittura in sede di elaborazione della stessa legge."
Considerando che la modifica della legge elettorale era uno dei due punti chiave, insieme alla legge di bilancio, indicati da Speranza per riprendere un dialogo con il Pd per per costruire un'alleanza per andare uiniti alle prossime elezioni, a questo punto, tale eventualità dovrebbe adesso essere esclusa... anche se con la sinistra non si può mai dire mai.
In conclusione un piccolo riassunto della nuova legge elettorale secondo Pippo Civati.