Il presidente Donald Trump ha informato i legislatori repubblicani della sua intenzione di introdurre già da questo venerdì tariffe doganali "reciproche" sulle importazioni statunitensi, secondo quanto riferisce in esclusiva l'agenzia Reuters. La mossa, in linea con una promessa elettorale del 2016, mira a imporre dazi equivalenti a quelli applicati dai partner commerciali stranieri sui prodotti americani. Quali siano i Paesi destinatari del provvedimento non è ancora stato chiarito.
Durante un incontro alla Casa Bianca giovedì, dedicato alle discussioni sul bilancio, Trump avrebbe delineato la nuova strategia, collegandola alla necessità di finanziare l'estensione dei tagli fiscali da lui promossi nel 2017. Questi ultimi, secondo analisti indipendenti, rischiano di aumentare il debito pubblico statunitense di migliaia di miliardi di dollari, mentre le tariffe doganali rappresentano una fonte di entrata più che marginale: negli ultimi anni hanno generato infatti solo il 2% delle entrate federali annuali, sollevando dubbi sulla loro efficacia nel compensare i costi del nuovo pacchetto fiscale.
La Casa Bianca non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma l'annuncio arriva dopo una settimana turbolenta. Sabato scorso, Trump aveva minacciato dazi del 25% su Canada e Messico, per poi ritardarli a seguito delle pressioni degli investitori. I due Paesi, principali partner commerciali degli Stati Uniti, hanno comunque accettato di intensificare i controlli alle frontiere, priorità chiave della nuova amministrazione americana, oltre a minacciare misure analoghe contro gli Stati Uniti. La notizia delle nuove tariffe doganali ha comunque contribuito all'odierno calo dei mercati finanziari, con Wall Street in netto ribasso.
Parallelamente, Trump e i repubblicani puntano a presentare entro il weekend un ambizioso pacchetto su spesa e misure fiscali, frutto di un vertice di cinque ore alla Casa Bianca. Il percorso legislativo si annuncia però insidioso: al Congresso, i repubblicani detengono una maggioranza risicata in entrambe le Camere e intendono utilizzare regole di bilancio complesse per aggirare l'opposizione democratica, richiedendo coesione assoluta tra le fila del GOP.
Intanto, l'agenda del presidente resta fitta: venerdì cenerà con i senatori del suo partito, mentre domenica parteciperà al Super Bowl insieme al presidente della Camera, Mike Johnson.
In un'audizione al Senato giovedì, Jamieson Greer, candidato di Trump come segretario al Commercio, ha delineato una linea dura nei negoziati internazionali. Rivolgendosi in particolare al Vietnam, Greer ha avvertito che i Paesi esteri dovranno ridurre le barriere alle esportazioni statunitensi se vorranno mantenere l'accesso al mercato americano, sottolineando di dover spiegare loro che senza reciprocità, non ci sarà alcun privilegio.