Non è ancora finito nel dimenticatoio il periodo della presidenza al Milan di Yonghong Li che segnò la fine dell'era berlusconiana.

Ad interessarsi di quel periodo è tuttora la Procura di Milano che, secondo quanto riferito dall'Ansa, dovrebbe ricevere a breve gli atti richiesti, tramite rogatoria, all'autorità giudiziaria cinese in relazione all'inchiesta per l'acquisto del Milan da parte di Yonghong Li.

L'indagine, condotta dall'aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Paolo Storari, ha avuto origine in seguito ad un rapporto depositato dalla Guardia di Finanza che conteneva tre segnalazioni di operazioni sospette riguardanti il denaro arrivato nelle casse di Fininvest a saldo delle rate per l'acquisto della società rossonera. L'ultima rata è stata corrisposta dal Fondo Elliott di Paul Singer, che poi ha acquisito la proprietà dell'intero pacchetto azionario.

L'imprenditore cinese è sospettato di aver nascosto la sua reale situazione finanziaria ai tempi in cui era azionista del club e stava cercando di ricapitalizzarlo. Nel febbraio del 2018, Yonghong Li aveva ufficialmente assicurato che, relativamente alle sue risorse personali,  la situazione era sana, nonostante che la holding indicata tra i suoi principali asset per rilevare il Milan fosse stata dichiarata fallita dal Tribunale del popolo di Shenzhen solo un mese prima.

Secondo le ultime notizie, l'autorità giudiziaria di Pechino e quella di Macao hanno fatto sapere che invieranno a Milano le informazioni richieste tramite rogatoria.