5 punti - 1 vittoria, 1 pareggio e 2 sconfitte - e parte destra della classifica. Il cammino della Roma in campionato era iniziato bene con la vittoria in trasferta a Torino per 1-0. Poi il buio, con i pareggi in casa con Atalanta e Chievo e con le sconfitte in trasferta contro Milan e Bologna.

Se vogliamo affondare il coltello nella piaga, allora si può anche aggiungere la sconfitta in trasferta a Madrid nella prima di Champions contro il Real.

La Roma del finale di campionato dello scorso anno, che ha avuto pure la possibilità di conquistarsi la Champions, sembra essersi dissolta. Per motivi di bilancio ha venduto il portiere, Alisson, e due dei suoi centrocampisti simbolo, Nainggolan e Strootman, per rimpiazzarli con Olsen, Mirante, Kluivert, Pastore, Marcano, Cristante, Nzonzi... rimanendo agli acquisti più importanti.

Finora la squadra messa in campo da Di Francesco non ha un'idea di gioco, non sa come difendere e non sa neppure come attaccare, affidandosi solo alla volontà e alla determinazione di alcuni giocatori, come Florenzi e Perotti, mentre altri sembrano scendere in campo solo perché non possono farne a meno, primo tra tutti Dzeko.

Domenica a Bologna la Roma ha perso 2-0, accentuando, se possibile, la propria crisi di gioco e la mancanza di idee, facendo pure fare un'ottima figura al Bologna che ha addirittura fatto la partita nel primo tempo, colpendo poi i giallorossi, nella ripresa, in contropiede.

La Roma si è resa pericolosa solo sulle palle inattive, con calci d'angolo e punizioni, sfruttando la differenza di altezza di Fazio e Dzeko. Senza quelle occasioni, i giallorossi non si sarebbero quasi mai resi pericolosi.

Il paradosso della partita che si è disputata al Dall'Ara, però, è rappresentato dalle statistiche. Il possesso palla è nettamente favorevole alla Roma, il portiere del Bologna ha fatto 8 parate di cui 1 decisiva, 20 i tiri in porta, 10 occasioni da gol, 510 passaggi riusciti con un'accuratezza del 90%... eppure tutto questo ben di Dio ha prodotto un risultato che, a fine gara, ha premiato meritatamente il Bologna.

Per Di Francesco con Dzeko e Schick che sembrano l'ombra di se stessi è forse arrivato il momento di chiedersi se d'ora in poi non sia meglio giocare in maniera diversa reinventandosi un attacco stile Napoli di Sarri con giocatori rapidi ed interscambiabili come Perotti, Under ed El Shaarawy... in attesa che i suoi due centravanti si ricordino di come si gioca al calcio. Un'idea folle? Può darsi, ma almeno, in quel caso, la Roma giocherebbe in undici ed almeno sarebbe in parità numerica con i propri avversari, a cui concederebbe un vantaggio in meno.

Sarebbe già un passo avanti.