Papa Francesco, sabato 6 maggio, ha parlato ai circa 7000 studenti che partecipavano all’incontro promosso dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani presso l'Aula Paolo VI, rispondendo alle domande che gli venivano rivolte da quattro ragazzi e un insegnante.

Economia, società, educazione, politica, ambiente, questi i temi principali trattati dal pontefice di cui, di seguito, vengono riportate le principali parole.


ECONOMIA
«Al centro della vita del mondo oggi c’è il dio denaro, ci sono i soldi, e non si può far nulla perché sono gli affari. Oggi ci sono affari nel mondo che danno tanto da guadagnare.

Primo, il traffico delle armi. Se noi vogliamo la pace perché facciamo le armi, troppe, più di quelle necessarie per difenderci? Non è lecito. Ci sono gli affaristi che vendono le armi, loro guadagnano e gli altri muoiono.

Un altro affare che dà tanti soldi oggi è il traffico della droga, che distrugge le menti dei giovani. Tanti giovani distrutti per la droga, e la droga muove tanti soldi, c’è tanto guadagno con la droga.

Un altro affare è lo sfruttamento delle persone, dei bambini, che invece di andare a scuola vengono mandati a lavorare: bambini operai, bambini che lavorano dall’età di 7, 8, 9 anni, senza istruzione.

Il traffico delle persone nel lavoro, dove la gente la si paga due lire per mezza giornata di lavoro. Non in quel continente lontano, ma qui, in Europa, qui in Italia. Qui si sfruttano le persone quando vengono pagate in nero, quando ti fanno un contratto di lavoro da settembre a maggio, poi due mesi senza e così non c’è continuità e poi ricomincia a settembre.

Questo si chiama distruzione, questo si chiama peccato mortale, sfruttamento. Traffico di armi, traffico di droga, traffico di persone. I bambini e le donne questi sono affari che aiutano al dio denaro a crescere. E’ quello che domina e rovina il mondo.»


SOCIETÀ
«Sta crescendo, è cresciuta e cresce fra noi una cultura della distruzione. Dio ha creato l’uomo per costruire ci ha dato il mondo per farlo crescere, per fare che vada avanti, ci ha dato l’intelligenza per fare tante invenzioni per il bene di tutti, ma a un certo punto, non so cosa è successo, è incominciata una cultura di distruzione: si distrugge tanto, tanto!

E’ vero, questa non è novità, questa cultura di distruzione è incominciata dall’inizio, dalla gelosia di Caino nei confronti di suo fratello Abele, ma oggi la crudeltà la vediamo alla tv, la vediamo tutti i giorni. Abbiamo visto sgozzare i bambini in tv. Ieri su un giornale c’era la fotografia di bambini affamati, magri magri magri, si vedevano le costole. E il mondo è pieno di ricchezze per dare loro da mangiare. Cosa sta succedendo? E’ un allarme, ci fa bene ripeterlo e dirlo. |...|

I sociologi oggi dicono che il problema migrazione è la tragedia più grande in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Stiamo vivendo la tragedia più grande dopo la seconda guerra mondiale. C’è gente buona, ma il mondo è in guerra! Il mondo è in guerra. Ditelo.

Io mi sono vergognato del nome di una bomba: madre di tutte le bombe. La mamma dà vita, e questa dà morte, e diciamo mamma a quell’apparecchio? Che cosa sta succedendo. E’ vero, siamo in guerra, queste cose succedono, ma anche ci sono tante cose buone nascoste, gente che brucia la vita in servizio degli altri. Noi dobbiamo denunciare queste cose brutte perché il mondo vada avanti per la strada che fa vedere questa gente che è nascosta in questo momento.»

 

EDUCAZIONE
«La violenza è dappertutto... anche nella lingua, con il terrorismo delle chiacchiere. Perché quello che è abituato a fare delle chiacchiere è un terrorista. Perché una chiacchiera è come una bomba, distrugge la persone. Se hai voglia di dire una chiacchiera, morditi la lingua! Soffrirai un po’, si gonfierà la lingua, ma guadagnerai di non essere un terrorista.

C’è poi la violenza degli insulti. E’ sufficiente andare per strada in ora di punta, quando il traffico è così e forse un motorino si mette di là o una macchina dall’altra parte e subito, invece di dire scusami, incomincia la litania di parolacce una dietro l’altra. Siamo abituati a insultarci.

E poi l’aggettivazione. Non diciamo quel ragazzo, quella ragazza, quel tizio, quell’aggettivo che io non posso dire ma anche tutti voi conoscete bene. Insultare è ferire, fare una ferita al cuore dell’altro. Non uccidere è anche non insultare.

Leggete la lettera dell’apostolo Giacomo. È piccolina, cinque pagine non di più. Dice che l’uomo e la donna che dominano la lingua sono perfetti. Ma è tanto difficile dominare la lingua, perché sempre ci viene questa tentazione di distruggere, insultare, chiacchierare, fare dei terroristi.

L’atteggiamento contrario alla violenza è la mitezza, è essere miti, è una delle beatitudini. Avere un atteggiamento di mitezza non significa essere stupidi: significa dire le cose in pace, con tranquillità, senza ferire, cercare un modo di dire che non ferisca. La mitezza è una delle virtù che dobbiamo reimparare, ritrovare nella nostra vita. Per questo aiuta tanto nelle nostre conversazioni non aggettivare la gente, con quell’atteggiamento mite che è contro la violenza.»


POLITICA
Prendendo spunto da un confronto pre-elettorale senza specificarlo, probabilmente quello tra Macron e Le Pen, Francesco ha detto: «Dov’era il dialogo lì? Si buttavano delle pietre, non si lasciava finire l’altro. Se a un livello così alto si arriva a non saper dialogare, la sfida dell’educazione al dialogo è molto grande.

Ascoltare con mitezza, con rispetto è un atteggiamento essenziale in materia di educazione. Noi diciamo, spesso, "ma questo è maleducato, questa è maleducata". Forse. Ma è un male-insegnato.

L’educazione oggi non educa a queste virtù della mitezza, della pace, della tranquillità: l’educazione è in pericolo di venire giù. Tante volte si è rotto il patto educativo tra famiglia e scuola. |...|

Oggi, tante volte, se nella scuola si rimprovera l’alunno, sono i genitori a venire il giorno dopo a rimproverare il maestro o la maestra per questa aggressione. Di qui la necessità di rifare il patto educativo tra famiglia, società, scuola, tutti al servizio del ragazzo e della ragazza perché cresca bene, ma tutti uniti! Ma se la famiglia tira da una parte, la scuola dall’altra, lo Stato dall’altra, il ragazzo cresce come può e cresce male.


AMBIENTE
«Noi stiamo distruggendo il regalo più prezioso che ci ha dato Dio: il creato. Il consumismo ci porta a questo, lo sfruttamento della terra ci porta a questo, gli esperimenti chimici su vegetali e animali che rovinano la salute…

Quante volte avete trovato giovani ammalati di una malattia rara? Da dove vengono queste malattie rare? Cosa succede nella Terra dei Fuochi? Cosa succede nel Mediterraneo, dove la quantità di plastica che è lì è il quadruplo del massimo consentito.

Noi stiamo non solo sporcando il creato, stiamo distruggendo il creato. Tu non puoi mangiare una mela senza togliere la buccia, perché i pesticidi ti vanno dentro. I medici consigliano alle mamme di non dare pollo di allevamento ai bambini, a causa della presenza degli ormoni che gli danno per farli ingrossare e del conseguente squilibrio che producono.

Questo è maltrattare il creato! Rassegnazione è parola proibita per noi! Mai! Dobbiamo andare avanti, lottare, con creatività.

E, infine, ad una domanda sulla volontà concreta da parte dei Paesi che l’hanno sottoscritta di attuare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il Papa ha risposto così: «Sai a cosa ho pensato io? Alla grande Mina: Parole, parole, parole!»