In Israele la questione degli insediamenti in Cisgiordania è sempre all'ordine del giorno. Definito illegale quello di Amona con conseguente evacuazione dei coloni tra scontri e proteste con la polizia israeliana, Netanyahu è intervenuto promettendo come  risarcimento nuove autorizzazioni per ulteriori case da costruire nei territori occupati. Naftali Bennet, leader di Casa Ebraica le cui posizioni sono ancora più a destra di quelle del primo ministro israeliano, ha promesso l'annessione ad Israele di tutta la Cisgiordania.

Ad aggravare il clima, anche se non se ne sentiva certo il bisogno, non poteva mancare l'ennesima decisione di Donald Trump che ha pensato bene di nominare il genero tuttofare, Jared Kushner, come consigliere capo anche per la questione mediorientale, carica che si aggiunge a quella di consigliere capo dell'amministrazione Trump.

D'altra parte, come ha dichiarato in passato lo stesso Trump che Jared è un bravo ragazzo ed è un mediatore nato. E allora chi potrebbe essere più adatto alla bisogna, visto che la sua attività principale è quella di  immobiliarista?

Infatti, la questione insediamenti è cruciale per un accordo di pace tra israeliani e palestinesi e, pertanto, l'esperienza di immobiliarista gli sarà sicuramente di aiuto. Ma c'è anche da considerare un altro aspetto, quello che la fondazione della famiglia Kushner, in passato, ha finanziato l'insediamento di Betel. E questo non è proprio un gran biglietto da visita per un mediatore.

A meno che, per Trump, la questione mediorientale non sia da considerare come adoperarsi per soddisfare qualsiasi richiesta di Israele nei confronti delle giuste pretese del popolo palestinese. E la volontà di spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme sembra esserne la conferma.