Hanno deciso di non decidere, almeno per il momento. Ieri, a Rio, ha avuto luogo l'arbitrato del TAS che avrebbe dovuto esprimersi sul ricorso presentato dai legali di Alex Schwazer in merito alla controversa vicenda che ha portato alla sua esclusione, almeno per il momento, dai Giochi olimpici del 2016.

Il TAS è il tribunale di arbitrato dello Sport ed ha la sua sede in Svizzera, nello Château de Béthusy. Lì vengono presentati e discussi gli appelli in ultima istanza che riguardano le cause sportive. Anche i legali di Schwazer avevano presentato il loro appello in quella sede, ma dopo una prima discussione tutto era stato rimandato ad una nuova ulteriore riunione che avrebbe avuto luogo in funzione della disponibilità delle parti.

La IAAF ha dato la sua disponibilità solo per l'8 agosto e, pertanto, solo ieri si è potuto discutere della vicenda di Alex Schwazer. A difendere l'atleta italiano, il suo allenatore Sandro Donati e gli avvocati Sorcinelli e Brandstaetter.

Dopo dieci ore di discussione, anche questa volta non possiamo conoscere la decisione del TAS, perché ha rimandato la propria sentenza a venerdì 12 agosto, giorno in cui si correrà la 20 km di marcia, gara cui Schwazer, almeno come test, avrebbe potuto partecipare. Va ricordato che la sua specialità è la 50 km.

Che cosa è accaduto durante la discussione di ieri? Non è possibile saperlo perché il TAS ha vietato che ne venissero divulgati i contenuti. Quel poco che è trapelato riguarda uno scatto d'ira di Sandro Donati che è uscito sbattendo la porta ed è poi rientrato dopo alcuni minuti e la squalifica di Schwazer per otto anni richiesta dalla IAAF.

Tutto è rimandato a venerdì.